Archivio Attivo Arte Contemporanea
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Galleria d'Arte Il Salotto via Carloni 5/c - Como - archivio storico documentativo

26 ottobre - 24 dicembre 2013
-Prova d'Artista
mostra personale di
Emilio Alberti

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La concretizzazione di una prima idea, oppure, e ancora, l'ennesimo tentativo, reiterato pervicacemente nel tentativo di indagare il mistero dell'essere. Ecco, questa è la prova d'artista, ancor prima di entrare nella categoria dell'esempio paradigmatico, o nella congerie produttiva delle infinite P.d.A, evitando una sorta di declassamento nei confronti dell'opera unica. Anzi, direi che nella fattispecie di prima esperienza oggettivizzante, la prova d'artista assurge a modello prerazionale della successiva proliferazione creativa. È di per sé, per natura intrinseca, immediata, semplice e/o comunque piccola quanto contemporaneamente intensa, in nuce materia e idea passibile di espansione, moltiplicazione, polverizzazione inverantesi in una sorta di piccolo big bang domestico... Preludio, prima condensazione dell'ineffabile, frutto di inarrestabile creatività... unica, nel nostro caso, pur nelle modeste dimensioni che ne concedono una più agevole osservazione.

Michele Caldarelli - ottobre 2013

L’idea prende forma nelle mani dell’artista. La piccola dimensione, che le mani contengono plasmando la materia, è quella che accoglie in sé la genesi dell’atto creativo: dalla mente alla mano, il passaggio è diretto senza che se ne disperda la forza e l’immediata freschezza. Un artista si deve mettere alla prova attraversando i generi, superando i confini delimitati e codificati dell’arte per effettuare un’incursione anche (perché no?) negli ambiti della vita quotidiana, con gli oggetti d’uso che le mani di un artista possono trasfigurare, sottolineandone la potenzialità estetica ed elevandoli a oggetti d’arte, travalicandone la mera funzionalità. Dal bronzo patinato o lucido della serie dei Voli, alla policromia dello stesso metallo nella serie delle Finestre o delle Meridiane, dove gli smalti applicati a caldo ne sottolineano una inattesa e gioiosa valenza pittorica. Dalle ceramiche, ora smaltate con corposi e lucenti impasti vitrei, ora incendiate e metalliche nei riflessi argento e rame, barbariche e vulcaniche per l’azione violenta del fuoco dell’antica tecnica Raku. Alla terracotta, materia calda e suadente resa viva da interventi policromi successivi a freddo, ombreggiature e velature di colori a volte fluorescenti che ne accentuano l’espressività. Le meridiane e i pendoli, ampiamente sondati nella produzione pittorica, diventano qui calendari perpetui, orologi, oggetti d’uso quotidiano che non smettono per questo di essere opere d’arte. Come continuano ad essere sculture, complete nella loro composizione seppure limitate nelle dimensioni, i singoli pezzi della scacchiera, che esprimono la stessa indole ed espressività che avrebbero se trasposti in dimensioni monumentali. L’opera di un artista è frutto di incessanti proliferazioni, è indubbiamente un cosmo, un mondo senza confini e senza tempo che si auto alimenta e si evolve.

Emilio Alberti - ottobre 2013

 

 

 



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