NAVIGATORI ED ESPLORATORI Niccolò da Poggibonsi "LIBRO D'OLTRAMARE" torna all'indice Per
lungo tempo, nella cultura occidentale, i pellegrinaggi in Terrasanta
hanno occupato un rilievo di interesse particolare. Talvolta
costituivano vere e proprie avventure dai confini incerti, tesi fra
desiderio di conoscenza e ritualità devozionale. Fra coloro che vi
parteciparono vi furono persone di varia estrazione, dalla più umile a
quella nobiliare. Fra tutti non potevano certo mancare e in buona
misura, religiosi di vario grado. Fra coloro che descrissero tali
viaggi, abbiamo considerato ad esempio un monaco francescano che in
modo quasi rocambolesco "organizzò" il proprio percorso. Niccolò da Poggibonsi, (Nicolaus
de Podiobonito), che oggi scherzosamente
potremmo definire ‟turista fai da te” evitando i pellegrinaggi
organizzati che all’epoca partivano regolarmente da Venezia alla
volta della Terrasanta,
nel 1346 intraprese un lungo e faticoso viaggio che
al ritorno descrisse
in italiano nel suo ‟Libro d'oltramare”.
Dal suo paese
natale, Niccolò insieme a sette compagni si
recò a Venezia da dove si imbarcò per l'isola di Cipro rimanendovi
poi a lungo al servizio di re Ugo IV. Ripartì poi per Giaffa
visitando i luoghi santi di Gerusalemme e della Palestina,
spingendosi fino a Damasco e tentando di raggiungere Babilonia di
Caldea, vicino a Baghdad. S'imbarcò a Beirut per l'Egitto dove
soggiornò ad Alessandria, Babilonia d'Egitto, Il Cairo e i luoghi
biblici della penisola del Sinai compreso il Monastero di Santa
Caterina (il più antico monastero cristiano ancora esistente e che
sorge alle pendici del monte Horeb dove, secondo la tradizione, Mosè avrebbe parlato con Dio
nell'episodio biblico del roveto ardente e dove egli ricevette i
comandamenti. Nel 2002 è stato dichiarato patrimonio dell'umanità
dall'UNESCO per la sua architettura bizantina, la sua preziosa
collezione di icone e per la grande raccolta di antichissimi
manoscritti che costituiscono la più vasta e meglio conservata
biblioteca di testi antichi bizantini dopo quella della Città del
Vaticano. - fonte Wikipedia). Passando per Gaza,
transitò quindi dal delta del Nilo, a Damietta, e salpò per Cipro
da dove infine si accinse a rientrare in Italia. La navigazione fu
piena di avventure e durò oltre quattro mesi, portandolo
lungo le coste anatoliche dell'Impero Ottomano, sostando a
Tripoli, e poi in Istria presso Parenzo, dove fu sequestrato dai
briganti e dovette fuggire.Giunse a Venezia
alla fine del 1349, scese quindi a Ferrara, dove si fermò.Proseguì
solo nella primavera del 1350, per poi tornare a Poggibonsi. Vi offriamo in lettura integrale quanto qui sintetizzato contenuto nel ‟Libro d’oltramare” redatto nelle dispense CLXXXII e CLXXXIII delle ‟CURIOSITA LETTERARIE INEDITE O RARE” Bologna - presso Gaetano Romagnoli - 1881 (digitalizzato da Google) Il racconto originale del ‟Libro d’oltramare” è contenuto in uno splendido manoscritto miniato posseduto dalla BNCF PDF - 182 MB Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International Il Libro d'oltramare fu pubblicato per la prima volta, e in forma anonima, a Bologna nel 1500. Col titolo ‟Viazo da Venesia al Sancto Iherusalem”, conteneva 145 xilografie e ventisei stampe. Un originale del Viazo si trova presso la Fondazione Cini ed è consultabie online: http://dl.cini.it/collections/show/1143
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