Archivio Attivo Arte Contemporanea
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Grazie alla collaborazione con INAF- Osservatorio Astronomico "G.S.Vaiana" di Palermo,
che gestisce il Museo della Specola ed ha
gentilmente fornito le riprese fotografiche del Museo stesso,
prosegue il percorso propositivo
"virtuale", quanto permanente, della rassegna interdisciplinare Come le Nuvole.
Questo percorso si affianca alla programmazione di mostre e incontri attualmente ancora in via di sviluppo.
SEGUITE QUESTO LINK PER PROCEDERE NELLA VISITA ALLA MOSTRA
Come le Nuvole è una rassegna, curata da Michele Caldarelli
progettata in progress che ha preso
l'avvio come parte di un convegno interdisciplinare tenutosi a Como
nel 2012
presso il Polo Regionale del Politecnico di Milano ed è
stata presentata successivamete al museo di Villa Carlotta, a
Tremezzo (Como),
al Palazzo Ducale di Revere, sede del Museo del Po e il Museo di Palazzo Bianco a Genova.
Si
tratta di una mostra di opere, dipinti e acquarelli dell'artista
Giampiero Reverberi, il cui tema,
a partire dalla suggestione delle nuvole,
vuole fornire oggetto di
riflessione sul mutamento e la metamorfosi come metafora
dell'esistenza umana,
ma anche come carattere intrinseco dei
sistemi complessi in natura e oggetto di studio di discipline come la
meteorologia.
È proprio in merito allo studio della meteorologia che si vuole contestualizzare questa puntata della rassegna
realizzata in collaborazione con INAF- Osservatorio Astronomico "G.S.Vaiana" di Palermo, che gestisce il Museo della Specola.
In uno dei
due avancorpi cubici aggiunti nel 1795 all’originaria struttura
della Specola, troviamo lo Stanzino Meteorologico. Come si evince
dalla sua denominazione, esso accoglie prevalentemente strumenti
meteorologici tra i quali una collezione di antichi barometri, il più
antico dei quali costruito da Ramsden e risalente alla fine del 1700.
La presenza di questa tipologia strumentale trova ragion d’essere
nelle attività che, sin dalla sua fondazione, l’Osservatorio ha
portato avanti, come era consuetudine nelle Specole dell’epoca:
infatti, accanto alle osservazioni astronomiche, venivano effettuate
anche rilevazioni meteorologiche. I dati raccolti all’Osservatorio
di Palermo, che comprendevano misure di pioggia, di temperatura, di
pressione atmosferica e, in seguito, di direzione e intensità dei
venti e di eliofania, vennero raccolti in una serie meteorologica
locale la cui eredità giunge fino ai nostri giorni. Nel settembre
del 2020, infatti, l'Osservatorio di Palermo è stato insignito del
riconoscimento dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale di
"Centennial Station” che viene concesso alle stazioni
meteorologiche che operano da almeno 100 anni con continuità ed
elevati standard qualitativi e che dispongono di lunghe serie
temporali di parametri meteorologici. All’interno della stessa sala
sono presenti anche due sismoscopi ottocenteschi, il ritratto di
Niccolò Cacciatore, assistente di Piazzi e suo successore alla
direzione dell’Osservatorio, e un orologio a pendolo Riefler dei
primi decenni del Novecento... e... |
L’Osservatorio Astronomico di Palermo, con le sue tre caratteristiche cupole brune, domina il centro storico della città. Esso si trova, infatti, sulla cima della torre più alta del Palazzo Reale di Palermo, la Torre Pisana, e si affaccia sul centro storico urbano, regalando un panorama che si estende fino al mare. La sua attuale configurazione è l’esito delle stratificazioni architettoniche che si sono succedute nei 200 anni di attività dell’Istituto, rispondenti alla necessità di collocazione di nuovi strumenti che via via venivano acquistati e installati per soddisfare le mutevoli esigenze della ricerca astronomica. L’Osservatorio Astronomico di Palermo è una prestigiosa istituzione scientifica nata alla fine del Settecento e giunta fino ai nostri giorni: oggi, infatti, è una delle strutture dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, un centro di eccellenza nel quale ci si dedica allo studio degli esopianeti, della fisica stellare e dei resti di supernovae, all’astrobiologia sperimentale e alla realizzazione di apparati sperimentali e di strumentazione per astronomia nei raggi X, includendo così diverse linee di ricerca di frontiera sia in campo nazionale che internazionale. I beni custoditi presso il Museo della Specola e gestiti dall'INAF, che si occupa della loro tutela e valorizzazione, sono di proprietà dell'Università degli Studi di Palermo. Il Museo della Specola fa parte della rete di musei che costituiscono il Sistema Museale di Ateneo. Per le immagini degli ambienti © Salvatore Speziale - per i testi descrittivi degli stessi © Manuela Coniglio per ulteriori informazioni su INAF - Osservatorio Astronomico
"G.S.Vaiana" e sul Museo della Specola
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