Archivio Attivo Arte Contemporanea
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via del Seminario 16 - Genova

Casanova & Cagliostro un carteggio ritrovato?

11 febbraio - 1 marzo 2025
da lunedì a sabato dalle 8 alle 19

Una mostra a cura di Michele Caldarelli, Emanuela Ferro e Rosabianca Mascetti

Un libro di Rosabianca Mascetti e un'esposizione delle opere originali che lo illustrano di Marcello Diotallevi,
libri d’artista contemporanei in dialogo con i libri antichi dalle collezioni della Biblioteca Berio tra letteratura e magia.
In mostra anche la collezione di libri d'artista "8X8":
Racconti, saggi filosofici, viaggi immaginari e e manuali di sopravvivenza intellettuale
,
a cura di Michele Caldarelli, che sarà donata alla Berio.

In occasione dell'apertura dell'esposizione, il
10 febbraio alle ore 16.45

nello spazio BerioIdea al piano terra, conferenza dell'autrice Rosabianca Mascetti
per ripercorrere il sottile filo conduttore che ha unito nello spazio e nel tempo
due delle personalità più antitetiche che il Secolo dei Lumi abbia prodotto:
Giacomo Casanova il seduttore per antonomasia e l’altrettanto misterioso mago e incantatore conte di Cagliostro.
Due avventurieri che hanno influenzato il pensiero, il gusto e la moda di un’epoca.


Casanova e Cagliostro
un carteggio ritrovato? Un libro d’artista, una conferenza e una mostra per ripercorrere quel sottile filo conduttore che ha unito nello spazio e nel tempo due delle personalità più antitetiche che il Secolo dei Lumi abbia prodotto: Giacomo Casanova il seduttore per antonomasia e l’altrettanto misterioso mago e incantatore Conte di Cagliostro. Due avventurieri che non solo hanno influenzato il pensiero, il gusto, la moda e il decorso degli stessi avvenimenti storici di un’epoca ma che hanno suggestionato scrittori come Goethe, Schiller, Dumas e creato un filone di romanzi di spionaggio, avventura e fantascienza, oltre a molteplici produzioni cinematografiche e teatrali.

Nelle «Memorie» Giacomo Casanova dà un ampio resconto dei suoi incontri con Cagliostro: incontri in apparenza casuali, ma che hanno segnato un decisivo cambiamento nelle loro vite e non solo. Partendo dallo studio delle «Memorie» Rosabianca Mascetti ha avviato una più ampia ricerca che, basandosi su testi e carteggi dell’epoca, ha seguito le rocambolesche vite di Casanova e Cagliostro. Un carteggio diretto tra i due non è mai stato ritrovato, ma sappiamo per certo da fonti indirette che i due si sono sempre tenuti “d’occhio”, anche a distanza. Pertanto, in attesa di un fortunato ritrovamento, l’artista Marcello Diotallevi, ipotizzando una sorta di “sincronicità” psicologica, ha prodotto una serie di opere che ci restituiscono per immagini affinità e contrasti di questi due personaggi che, come pagine cifrate di un carteggio misterioso, ci faranno viaggiare con la fantasia tra avventure, intrighi e viaggi pericolosi.

La mostra comprende la presentazione del libro a tiratura limitata “Casanova & Cagliostro un carteggio ritrovato?” di Rosabianca Mascetti accompagnato dall’esposizione delle opere originali dell’artista Marcello Diotallevi, che lo illustrano, in dialogo con una selezione di libri antichi custoditi nella Biblioteca Berio di Genova. L’intento è quello di accompagnare il visitatore sulle tracce lasciate da Casanova e Cagliostro durante i loro soggiorni liguri seguento un filone narrativo tra letteratura e magia. Verrà esposta anche l’intera collezione di libri d’artista “8X8” ideata da Michele Caldarelli - e di cui fa parte il volume “Casanova & Cagliostro un carteggio ritrovato ?” - realizzata in collaborazione con scrittori e artisti contemporanei comprendente testi inediti in forma di racconti, viaggi immaginari, saggi filosofici e manuali di spravvivenza intellettuale, che sarà donata alla Biblioteca Berio.

Rosabianca Mascetti Giornalista pubblicista nell’ambito dell’arte contemporanea ha collaborato con riviste di settore come traduttrice, critico d’arte e nella curatela di cataloghi, libri, pubblicazioni e in particolare di mostre in cui ama coinvolgere non solo artisti, ma anche poeti e scrittori.

Marcello Diotallevi Pittore, restauratore, scultore, scrittore e grafico, sua è la copertina della Guida al Museo Pompidou di Parigi (Hazan Ed. 1983). Tra i massimi protagonisti della Mail Art e della Poesia Visiva ha una intensa attività espositiva in Italia ed all’estero. Fa parte del gruppo di intervento artistico “I metanetworker in spirit”. Nel 2007 è stato invitato alla LII Biennale di Venezia con l’evento “Camera 312 - promemoria per Pierre Restany”. Figura nella Storia dell’Arte Italiana del ’900 Generazione Anni Quaranta (Ed. Bora Bologna 2007).




I "doppi poemi astratti" di Marcello Diotallevi che accompagnano il volumetto "Casanova e Cagliostro, un carteggio ritrovato?"

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I miei “Doppi poemi astratti” sono un ciclo involontariamente ambizioso ma non presuntuoso.
Absit iniuria verbo, senza offesa a Vasilij Kandinskij
(ritenuto impropriamente caposcuola dell’ Astrattismo, tendenza artistica il cui iniziatore fu in realtà Frantisek Kupka).
Essendo io un loro naturale epigono, nato dopo, dovevo andare oltre.
Così, nella mia ricerca artistica che conduco da oltre cinquant’anni, mischiando la pittura e la scrittura
sono giunto attraverso il loro connubio a questo evoluto e ironico risultato: un’opera in cui la valenza astratta riguarda sia l’immagine sia il testo.
Nascono in questo modo, quasi per partenogenesi, i miei “Doppi poemi astratti”.

Marcello Diotallevi


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In questa vetrina

- Un esemplare di «Casanova & Cagliostro: un carteggio ritrovato?»
di Rosabianca Mascetti con opera originale di Marcello Diotallevi

 - alcuni “Doppi Poemi” che l’artista, in attesa di un fortunato ritrovamento, 
ha ipotizzato come una sorta carteggio misterioso cifrato tra Casanva e Cagliostro restituendoci 
l'essenza esoterica del mago e l'essenza letteraria dello scrittore Casanova.

- una edizione di «Memoires de Jacques Casanova de Seingalt» Paulin Editeur Paris 1833





In questa vetrina

La collezione di tutti gli “8X8” fin’ora realizzati
che andranno a far parte della collezione della Biblioteca Berio di Genova.
A questo proposito vedere : 
l'indice





In questa vetrina

«Flight – Cagliostro’s Seed» di Marcello Diotallevi
Versione libro d’artista a tiratura limitata dell’aquilone a forma di seme dalla lunga coda
che Diotallevi posizionò il 26 agosto del 1995 in occasione del Bicentenario della morte di Cagliostro nella cella della Rocca di San Leo.
Un leporello che si snoda per dieci metri, tanto quanto l’originale, che tentava di evadere dalla cella del mago
per far sì che un suo messaggio potesse arrivare lontano.
Per metà dai colori sgargianti si modulava verso la fine in un nero fumo intenso e vellutato
a simboleggiare la parte creativa della vita del mago e quella della reclusione e della morte.




In questa vetrina

- un’edizione di «Giuseppe Balsamo» versione romanzata della vita del grande mago scritta da Alessandro Dumas che, pescando a piene mani nella storia dell’epoca, scrisse anche «Memorie di un Medico» «La collana della Regina» «La presa della Bastiglia».

- Il
«Compendio» ovvero l’ estratto degli atti giudiziari del processo a Cagliostro del 1790 affidato a Monsignor Giovanni Barberi, procuratore fiscale generale, consigliere di Papa Pio VI e grande inquisitore. Stamperia della Rev. Cam. Apostolica 1791. Per il Caso Cagliostro la Santa Sede per la prima volta infrange il vincolo di segretezza e gli estratti del processo vengono venduti a dispense così che tutti possano conoscere le malefatte del grande mago considerato il simbolo delle scelleratezze di un’intera epoca. Si voleva dimostrare che solo Roma era riuscita a trionfare su un “soggetto così famoso e pericoloso”. Una decisione clamorosa che doveva spiazzare l’opinione pubblica, ma che produsse pesanti effetti “mediatici” collaterati. Il processo andò per le lunghe e a nulla poterono i difensori Gaetano Bernardini, avvocato dei rei della S.Inquisizione e Monsignor Carlo Luigi Costantini, Avvocato de’ Poveri; nessun testimone venne presentato a deporre in favore di Cagliostro e persino i suoi avvocati, nominati d’ufficio, alla fine dichiararono che “Cagliostro meritava la punizione dei colpevoli”. Dopo 16 mesi a Castel Sant’Angelo, per tema di rivolte popolari e tentativi di evasione, il mago fu trasferimento nella Rocca di San Leo dove finì i suoi giorni.

-
un’edizione di «Corrispondenza segreta» e di «Gli arcani rivelati» due esempi degli effetti collaterali prodotti dalla politica della Santa Sede. Il “Caso Cagliostro” divenne una storia da raccontare e produsse pubblicazioni pirata con versioni alternative fantasiose che riscossero molto successo. Queste due in particolare, uscite inizialmente in forma anonima nel 1791 a poche settimane dalla fine del processo, in realtà erano frutto della penna di Marco Giuseppe Compagnoni direttore del periodico veneziano «Notizie dal Mondo» che aveva contatti e risorse per produrre un testo appetibile al mercato degli appassionati investigatori del “Caso Cagliostro”.






In questa vetrina alcuni testi alchemici di cui Casanova parla nelle Memorie

- «Arbor Scientiae» di Raimondo Lullo (mistico missionario e poeta catalano 1235-1315)
Casanova a Parigi nel 1758 conosce la Marchesa d’Urfé, la donna più ricca di Francia con la passione per l’alchimia, che nella sua casa aveva installato un laboratorio attrezzatissimo e una fornitissima biblioteca (che è divenuta la base della Biblioteca Nazionale di Francia) nella quale Casanova tra i vari testi riconosce quello di Raimondo Lullo “che spiegava ciò che aveva scritto Arnaldo di Villanova dopo Ruggero Bacone e Geber (nome europeo di Gabir Ibn Haijan medico e chimico persiano dell’VIII o IX secolo considerato nel Medioevo un’autorità in materia di alchimia) i quali secondo lei (la marchesa) non erano morti. Il prezioso manoscritto stava in un cofano d’avorio di cui lei custodiva la chiave, anche se nessuno metteva piede in laboratorio”. «Storia della mia vita» Vol II Cap X

- “Agrippa – Opere” delle opere del medico e cabalista tedesco Ernesto Cornelio Agrippa (1486-1535) la Marchesa d’Urfé, possedeva una preziosa copia che Casanova descrive nelle Memorie : “La seguii fuori dal laboratorio. Appena entrati in camera, la signora prese da un cofano un libro nero. Lo posò sul tavolo e poi si mise a cercare il fosforo. Ne approfittai per aprire il libro e vidi che era pieno di pentacoli. Per pura fortuna, trovai subito il segno che avevo tracciato sulla coscia di suo nipote e vidi che era circondato dai nomi dei Geni planetari, tranne quelli di Saturno e Marte. Quei Geni erano gli stessi che conoscevo io, quelli di Agrippa, ma feci finta di nulla. Chiusi il libro alla svelta e mi avvicinai alla signora, che poco dopo trovò il fosforo che cercava; devo dire che ciò che vidi mi procurò una certa sorpresa. Ma di questo parlerò in un’altra occasione”. «Storia della mia vita» Vol II Cap X

- «Hermetis Trimegisti Libelli integri xx et fragmenta» 1591
L’autore del «Corpus Hermeticum» fonte d’ispirazione del pensiero ermetico e neoplatonico rinascimentale non poteva mancare nella biblioteca del perfetto mago alchimista

- «Entretetiens sur la pluralité des Mondes» di Bernard le Bovier de Fontenelle (1657-1757)
Nelle Memorie più volte Casanova cita Fontenelle ma in particolare durante la sua visita a Voltaire nell’agosto del 1760 nella residenza Les Délices di Ferney. Con lui discorre del comune amico conte Francesco Algarotti e in particolare su “Il Newtonianesimo per le dame” che Algarotti (letterato e viaggiatore veneziano diplomatico alla corte di Federico II) aveva modellato su “Dissertazioni sulla pluralità dei mondi” di Fontenelle e a cui era dedicato. Il libro di Fontenelle prospetta l’idea che i pianeti del sistema solare siano abitati e descrive civiltà su Mercurio, Venere e Saturno; viene comunemente citato come il primo romanzo di fantascienza ben costruito sui mondi extraterrestri e rimase l’opera più popolare del genere fino alla fine del XVIII. «Storia della mia vita» Vol II Cap XXVI
Di questo testo Casanova faceva anche uso con finalità concupiscenti. Durante il Carnevale del 1763 viene invitato al Castello di Sant’Angelo presso Lodi dal conte Ambrogio e qui conosce le contessine Clementina ed Eleonora. Per passare il tempo e vincere la loro ritrosia Casanova le intrattiene leggendo “Dissertazioni sulla pluralità dei mondi” di Fontenelle, ma le fanciulle non sembrarono corrispondere l’entusiasmo di Casanova che fu costretto a ripiegare sul suo amato “Orlando Furioso” dell’Ariosto e in particolare sul racconto di Fiordispina e Bradamante, con risulati soddisfacenti. «Storia della mia vita» Vol II Cap L

- «La critica della morte ovvero l’apologia della vita» di Fridericus Gualdus 1699
Misterioso personaggio attivo nei territori della Serenissima a metà del Seicento il Gualdo, era alchimista, esperto minerario che ebbe a sperimentare con successo un nuovo procedimento di fusione per “via secca” e “via umida” . Due sue proposte per risolvere il problema dell’acqua alta a Venezia non furono mai prese in considerazione, al contrario il suo misterioso stile di vita che ne fece un personaggio leggendario tanto che il suo nome nel tempo venne usurpato da altri come il Conte di Cagliostro contribuendo a farne una leggenda di immortalità dai tratti confusi ed affascinanti. Lo stesso Giacomo Casanova nelle Memorie nel 1763 cita il Gualdo a proposito del suo coinvolgimento nel rito di “rigenerazione” della Marchesa d’Urfé: “Le annunciai subito che dovevo recarmi a Torino per aspettarvi Federico Gualdo che allora era capo dei Rosa-Croce, e le feci rivelare dall’oracolo che Gualdo sarebbe venuto a Marsiglia con me e che là l’avrebbe resa felice”. «Storia della mia vita» Vol II Cap XLIV





In questa vetrina

- un resoconto delle visite di Casanova e Cagliostro a Genova tratto da «Imbreviature di Giovanni Scriba» di Luigi Tommaso Belgrano - Genova 1882 - pp. 113-119

- un volume delle “Memoires de Jacques Casanova de Seingalt” E.R. Delanchy Editeur, Paris 1837

- alcune copie delle Memorie di Giacomo Casanova ristampate dall’Editore Giuseppe Nerbini di Firenze nel 1922 che furono oggetto di un caso giudiziario. Distribuite a dispense nelle edicole di tutta Italia attirarono ben presto l’attenzione dei benpensanti perché “sature di oscenità e figure lascive” . Le illustrazioni erano di Fabio Fabbi, apprezzato pittore residente a Bologna, e la traduzione di Gilberto Beccari “persona di professione traduttore e pubblicista”. Fu uno strano caso giudiziario: come era possibile fare causa ad un autore defunto da più di cento anni per una ristampa di un’edizione popolare che circolava da quasi un decennio? Tutte le copie in distribuzione vennero sequestrate e l’editore Nerbini chiamato in giudizio “per aver, tramite Casanova, offeso il pudore con descrizioni, frasi e illustrazioni oscene… commettendo il fatto a scopo di lucro”. Alla fine Nerbini venne assolto perché le Memorie di Casanova giudicate di “ valore letterario e storico indiscusso” e le immagini “non ritenute oscene perché la rappresentazione della nudità fatta con arte non può offendere il pudore”. Prudentemente le successive edizioni uscirono con il testo interamente ricomposto, con un estratto della memoria difensiva in apertura e con le nudità delle illustrazioni più contestate coperte pudicamente. (Testo tratto da “Casanova imputato e la censura del Ventennio” del Prof. Antonio Trampus in «Le Memorie di Casanova 200 anni di intrighi, censure, misteri» Ronzani Editore 2022)





Per saperne di più sulla collezione
“8x8”, leggetene in: http://caldarelli.it/8x8/indice.html

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