Galleria d'Arte Il Salotto via Carloni 5/c 22100 Como Antonio Bianchetti
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Quello di Bianchetti, ad un primo esame, pare un racconto che
traghetti gli ossimori del pensiero buddista generando argomentazioni
"senza capo ne coda". Ma si badi bene, questo aspetto non
costituisce a mio avviso negatività se sottoposto al vaglio della
consequenzialità del pensiero occidentale, tutt'altro. Bianchetti
con abilità riesce a coniugare le formulazioni della fisica a noi
contemporanea in ambito meditativo, traghettandone i concetti
all'interno di un loop affabulante e per certi versi convincente.
Adan ed Eve, i protagonisti, conducono un esperimento del quale, per
assurdo, sono loro stessi oggetto nel generare un Universo ex novo,
dando vita alla "Chiocciola Cosmica", o meglio
assecondandone la natura capace di autogenerarsi. Non ricordo bene,
se fra le argomentazioni di Fritjof Capra nel suo "Tao della
Fisica" o in una novella di Jorge Luis Borges, ho letto della
parabola buddista di Hui-neng in cui due monaci, osservando
una bandiera sventolante sostenendo l'uno che fosse il vento a
muoverla, l'altro che invece fosse essa stessa a turbare la quiete
dell'aria. Una doppia lettura di un fenomeno condotta per tramite di
tesi apparentemente razionali quando contrapposte secondo una logica
non dissimile dal racconto di Chuan Xi che sognò di essere una
farfalla e che dopo essersi svegliato si domandò se fosse lui ad
aver sognato di essere una farfalla o una farfalla che al momento del
suo risveglio stava ora sognando di essere Chuan Xi. Il chiedersi cosa
precede e cosa segue è un interrogativo che coinvolge l'indagine
scientifica dell'Universo quanto le speculazioni puramente
filosofiche sulla natura dell'esistenza. Ricordo come il
premio nobel per la fisica Roger Penrose avesse usato, per illustrare
la sua visione cosmologica, una figura geometrica: il "Tribar"
la cui struttura non ha ne inizio ne fine e nella quale si confondono
e si scambiano il sotto con il sopra, riattualizzando in ambito
scientifico il senso circolare dell'"Ouroboros" il serpente
che si morte la coda, simbolo ermetico dell'eternità del tempo. Michele Caldarelli
| Antonio Bianchetti è nato a Forlì ma vive a Como da moltissimi anni. Si è diplomato all’Istituto Statale d’Arte Applicata di Cantù ed è sempre stato in contatto con artisti di ogni genere, contaminando le sue esperienze con varie discipline: dall’illustrazione alla fotografia, dalla grafica alla poesia. Dal 2000 al 2017 è stato presidente del Gruppo Letterario Àcàrya di Como, con cui ha organizzato una lunga serie di eventi culturali, e a cui collabora tutt’ora. Ha pubblicando i libri “Cinquanta milioni di Marylin Monroe non possono sbagliare” (2002); “Asheton Road – una radio/suite” (2004) e “Esilio di sicurezza” (2008), i quali sono stati concepiti assieme a spettacoli multimediali. Nel 2021 ha edito la raccolta di poesie “Non so se ho scritto troppo sull’amore” (primo premio Città di Grosseto 2022). Gestisce il blog “intonazioni conseguenti” dove, in un cocktail club immaginario, si alternano recensioni musicali e letterarie, fra serietà, ironia e una bella bevuta in compagnia. Emilio Alberti (1952) con la sua ricerca attraversa gli ambiti di pittura, scultura, installazione e arte applicata. Esordisce nel 1976 ad Art Basel. Ha al suo attivo un’ampia attività espositiva in Italia e all’estero con mostre personali e significative presenze in manifestazioni artistiche di rilievo. La sperimentazione sui materiali lo porta nel 2005 a elaborare una tecnica pittorica personale fatta di stucchi e lamina di alluminio. Fondamentale nel suo percorso artistico è la contaminazione fra le arti che lo porta a collaborare con musicisti e poeti. Recente è l’approccio all’arte digitale con cui nel 2021 realizza la mostra virtuale Respiro, una riflessione autobiografica sull’esperienza Covid nel sito www:emilioalberti.it. Dello stesso anno è l’ideazione del personaggio-mito della Chiocciola Cosmica, che, creata al computer, trova forma nelle stampe digitali di grandi dimensioni e sulla tela dove pittura e collage si fondono. Con questa esordisce a Cherasco (CN) nell’ambito della manifestazione Helix 2021 con una mostra a lei dedicata e successivamente presentata alla Galleria Il Salotto di Como e a Palazzo Ducale di Revere (MN).
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