Un commento: 

Parafrasando e ricalcando, ancor più, nello spirito letterario il Caos Triperuno folenghiano, ci ritroviamo in tre: Marialuisa, Rosabianca e Michele, a colloquio e confronto, per ragionare su otto sculture di Marialuisa. Sono otto sculture in vetro policromo trattenute o, meglio, inchiodate da antichi ferri rugginosi e che si presentano in forma di pagina di libro, quasi petali volanti, foglie al vento. Nel nostro affacciarci gli interventi si fanno argomentazione e testo unitario dai molteplici risvolti... I vetri, così pensati e configurati, cercano di volare mentre i chiodi li tengono fermi nel contemporaneo atto di mutarsi in loro ossatura ma, come sostiene Marialuisa, vi sono differenti fasi nel maturare l'idea complessiva del loro configurarsi.
Inizialmente c'era la volontà di realizzare alcuni libri dalla copertina in vetro, un elemento scultoreo che introducesse, rivelandolo, al contenuto del libro stesso. Successivamente si è fatta strada una necessità di voler fare in modo che la copertina prendesse vita per proprio conto, incorporando il significato il valore di certi pensieri, di certi sentimenti.

Rosabianca Mascetti

Marialuisa Barbera ha iniziato la propria avventura artistica prestando particolare attenzione alla sperimentazione nell’uso del vetro. Si è perfezionata alla Scuola Internazionale di Chartres nella tecnica delle vetrate legate a piombo e ha insegnato tecniche del vetro all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Da anni si dedica alla ricerca di procedimenti plastici non convenzionali fra la concretezza degli orientamenti tecnici e la seduzione del lirismo orientale. Ha praticato buona calligrafia con il Maestro Zen Shingai Tanaka di Kyoto e coltiva la scrittura come esperienza e testimonianza di vita.