Norberto Cresta - antologia critica
"Il procedimento di costruzione plastica di Norberto Cresta consiste
nella progressiva materializzazione di un dialogo intimo, caratterizzato
dalla riflessione; il manifestarsi lento, ma determinato, di quella
"risonanza interiore" di cui parla Kandinsky, qualcosa che si astrae
solo dall'interno. "In arte non si può parlare di elementi
formali senza una ispirazione (un contenuto) interiore che determini
in modo imperioso la forma".
Cresta manipola come supporto due elementi fondamentali: il piano
e la linea, in un confronto dove quiete e forza si equilibrano sottilmente.
Ma dentro e fuori questi supporti (che formano la struttura) regna
il colore, giocato in nouances che si accordano e si supportano in
modo armonioso e preciso. In verità, Cresta si interessa a
quello che lui definisce "spazio e colore".
"Le forme si innalzano in un ritmo discorsivo, cui fanno seguito dinamicamente
il colore, il piano e la linea. Esse si espandono, si frenano, si
concentrano, si interrompono, si attraggono e si separano, e improvvisamente,
si produce un silenzio compensatore. In tutte queste alternanze, non
manca l'emblema, o meglio il segno, che eleva l'idea oltre il visibile,
su un piano trascendente quasi metafisico".
"La pittura di Cresta, poiché traduce oggettivamente un ordine
"interiore", trapassa la mera realtà e ci porta in quell'assoluto
che per i pitagorici si manifesta "prima degli occhi" solo quando
un artista, come lui, sia capace di portarlo in evidenza.
Guillermo Whitelow
Associazione Internazionale Critici d'Arte
"Con il titolo di Segnali la Schütze Gallery ha presentato le opere dell'artista argentino Norberto Cresta. Egli è un costruttivista che ha trasformato il concetto originario di divisione del piano in elementi geometrici come medium di aggressione optical, o potremmo dire, intellettuale. Ben vengano i Segnali!"
"Ciò che distingue Cresta dai suoi colleghi che lavorano sulla base di testi tecnici di cibernetica, è il temperamento latino. Cresta non crea i suoi angoli retti aiutandosi con la riga, ma lavora, come lui stesso dice, con un pennello rovente".
"Il taglio del dipinto che spezza l'angolo retto, la banda triangolare che ora dal basso o dal lato polverizza l'equilibrio, per poi ricostruirlo in un piano definito, è molto complicato". In Cresta si percepisce la dinamica del procedimento. La zona nera che fa risaltare la forma plastica viene trasmessa all'osservatore come un gesto vigoroso. Qui l'artista non usa artifici. Egli va direttamente al bersaglio.
W. Gelver
Critico d'Arte del Jornal General Anzeiger di Bad Godesberg-Bonn,
Germania
"Cresta è un purista che non possiede la fredda tecnica esecutiva di un Moholy-Nagy o di un Mondrian. Gli elementi della composizione di un nero intenso si poggiano su un fondo di vivo color rosso e i dipinti vivono di questa struttura"
"Cresta è uno degli avanguardisti che introduce il futuro cammino dello stile".
Günther Ott
Direttore del Museum Wallraf Richartz, Köln, Germania
"Professore ed artista, Norberto Cresta presenta dipinti di particolare interesse".
"La sua arte è ideologia formale in cui applica una peculiare disciplina tecnica dove la forma-colore determina il valore. E' un'arte plastica, forte e cromatica, dalla preparazione della tela, alla smaltatura ad encausto, a quelle particolari immagini circolari che vibrano in un'atmosfera primordiale, forse sole, forse cosmo".
"Ci troviamo dunque di fronte a un grande artista, grande e serio, padrone totale della sua arte la cui migliore caratteristica è la sua esaltazione cromatica".
José Geraldo Vieira
Critico d'Arte
Membro della giuria della VI Biennale di San Paolo del Brasile
Geometria pura e rigorosa, l'opera di Cresta potrebbe essere Europea per il suo costruttivismo, Americana per la sua forza e Orientale per il suo colore, tutto ciò significa Linguaggio Universale".
"Distintosi come uno dei massimi puristi della Nuova Astrazione in Germania, Cresta crea le sue opere su grandi superfici dove il colore e la struttura dei segni determinano i suoi principali soggetti: Simboli e Segnali".
Peter Turnnard
Critico d'Arte
Londra, Inghilterra