IL CERCHIO: ARCHETIPO
SIMMETRICO
di Michele Emmer
«Quindi
Dido commossa, ordine occulto/ di fuggir tenne, e d'adunar compagni;/
che molti n'adunò, parte per odio,/ parte per téma di sì rio tiranno./
Le navi che trovar nel lido preste,/ caricar d'oro, e fer vela in
un subito./ Giunsero in questi luoghi, ov'or vedrai/ sorger la gran
cittade e l'alta rocca/ de la nuova Cartago, che dal fatto/ Birsa
nomossi, per l'astuta merce/ che, per fondarla, fèr di tanto sito/
quanto cerchiar di bue potesse un tergo.»
Si tratta della
fondazione di Cartagine da parte della regina Didone come raccontata
nell'Eneide. Il nome dato alla città, alla rocca di Cartagine,
è Byrsa, parola greca che significa pelle di bue; la leggenda
a cui allude Virgilio è quella secondo cui Didone, arrivata in Africa,
chiese al potente Iarba, re dei Getuli, un tratto di terra per potervi
costruire una città. Il re, non volendogliela concedere, le assegnò
in segno di scherno tanta terra quanta ne potesse circondare con la
pelle di un bue. L'astuta Didone tagliò la pelle in strisce sottilissime
e si vide assegnata tutta la terra, affacciata sul mare, che poté
circondare con le striscioline attaccate una all'altra. In quale forma
per ottenere la maggior estensione di area possibile? Una circonferenza.
La proprietà è nota con il nome di proprietà isoperimetrica: (iso
= stessa, quindi isoperimetrica = stessa lunghezza) a parità di lunghezza
di perimetro esterno, se si vuole racchiudere la maggiore area possibile
all'interno la risposta è la circonferenza che tra le figure piane
possiede appunto la proprietà isoperimetrica. La soluzione trovata
da Didone potrebbe essere stata quella di costruire con le striscioline
di pelle di bue una semicirconferenza (non una circonferenza perchè
nel suo caso vi era l'ulteriore vincolo che la città dovesse avere
un porto e quindi un'apertura sul mare).
Per i matematici
sembra molto probabile che coloro che dovevano affrontare il problema
della fondazione di una città conoscessero la proprietà isoperimetrica
in forma empirica. Un architetto che nel Medioevo volesse costruire
una città cinta di mura risparmiando il più possibile sulla lunghezza
delle mura esterne, doveva costruire la città in forma circolare.
Il fotografo svizzero
Georg Gerster nel libro La terre de l'Homme: vues aériennes
ha pubblicato fotografie realizzate utilizzando la tecnica aerea.
In questo modo ha messo in evidenza le strutture delle costruzioni
dell'uomo. Uno dei capitoli è dedicato a un Archétype d'habitat:
la cité en forme de cercle. «La forma del cerchio è simbolo di
armonia, di completezza e di perfezione. Diviso in quattro settori
eguali, il cerchio diventa inoltre, secondo Jung, l'archetipo dell'individuazione
psichica.» Jung ha descritto in A Study in the Process of Individuation
una serie di acquerelli realizzati da Miss X, una americana che
nel 1928 era andata a Zurigo per proseguire gli studi di psicologia.
Scrive Jung: «All'inizio Miss X non aveva idea di quale risultato
avrebbe ottenuto. Provò a ricostruire la situazione iniziale; la costa
rocciosa e il mare ne sono una prova. Ma le uova si trasformano in
sfere o cerchi astratti....Con questa trasformazione lei riscoprì
il sinonimo storico dell'uovo filosofico, soprattutto il rotundum.
Questa è un'idea che è stata associata all'Anthropos fin dai
tempi più antichi.» Platone, nel Simposio, a proposito dell'origine
dell'uomo, ha scritto: «La forma degli umani era un tutto pieno, la
schiena e i fianchi a cerchio, quattro bracci e quattro gambe, due
volti del tutto eguali sul collo cilindrico ed una sola testa su due
volti eguali rivolti in senso opposto.» Jung ricorda che anche l'anima,
secondo la tradizione, ha la forma rotonda. In Concerning Mandala
Symbolism, dopo aver ricordato che in sanscrito Mandala significa
cerchio ed è il termine indiano che indica i cerchi tracciati durante
i riti religiosi, Jung osserva che «l'idea predominante (del Mandala)
è il presentimento di un centro della personalità, una specie di punto
centrale dentro la psiche, a cui tutto si riconduce, da cui tutto
è disposto e che è fonte di energia. L'energia del punto centrale
si manifesta nello stimolo e nell'impulso quasi irresistibile a diventare
quello che uno è.»
Tra gli esempi
di Mandala presi in esame da Jung ve ne sono alcuni degli Indiani
Navajos del Nord America realizzati con la sabbia colorata.
Il cerchio, anche
per gli Indiani del Nord America, aveva un importante significato
simbolico: «Il cerchio considerato la forma perfetta dagli indiani
delle pianure, non ha né principio né fine. Disegnando i quattro cerchi
si disegnano i quattro simboli della vita degli Indiani d'America
- la famiglia, la tribù, l'umanità e l'ignoto.» Aggiunge Gerster che
la città circolare veniva interpretata come il riflesso della circonferenza
terrestre, delimitata dall'orizzonte, o anche dell'intero Universo.
Il suo centro veniva considerato come l'ombelico dell'Universo.
«La simmetria è
una materia vasta, importante nell'arte e in natura. La matematica
ne è la radice, e sarebbe ben difficile trovare un campo migliore
in cui dimostrare come operi il pensiero matematico.» Così scriveva
nel 1951 il matematico Hermann Weyl. Ed il cerchio è l'immagine stessa
della simmetria. Matematica, archetipo, città, coscienza dell'io,
universo. Si potrebbe fare a meno delle figure circolari?
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