Agostino Ferrari
Segno in spazio curvo - 1999
acrilico + sabbia su tela - cm. 100 x 80
Agostino Ferrari
nasce a Milano il 9 novembre 1938.
Inizia professionalmente l'attività artistica nel 1959.
Nel 1961 si ha la sua prima esposizione personale alla Galleria Pater,
a Milano.
Nel 1962 con gli amici pittori Arturo Vermi, Angelo Verga, Ettore
Sordini, Ugo La Pietra e il poeta Alberto Lùcia fonda il Gruppo
del Cenobio.
Nel medesimo anno tiene una personale alla Galleria Cenobio a Milano.
Nasce allora quello che sarà il filo conduttore della sua ricerca
sino ad oggi: il segno.
Nel 1963 il segno si tramuta in una vera e propria scrittura, una
grafia policroma, dinamica; giunge ad una sorta di Manifesti.
Nel 1964-1965 è a New York per due stagioni artistiche.
Dal 1966 al 1967 vi è in lui una tendenza alla plasticità
che lo porta a ricercare la possibilità di mettere in relazione
il segno con una Forma totale; Lucio Fontana presenta una sua
mostra.
Nel contempo, e fino al 1971, Ferrari riprende la ricerca sul segno
e realizza quadri dove su una superficie trasparente rappresenta il
Segno Simbolo, in rilievo il Segno Fisico Positivo e intagliato il
Segno Fisico Negativo. È il Teatro del segno.
Dal 1972 al 1975 cerca di determinare le reazioni psicologiche
che hanno su di lui i colori, ed in particolare le interrelazioni
di questi ultimi con i segni e le forme. Ai quadri che realizza dà
il titolo di Segno forma colore.
Nel 1972 alla Galleria San Fermo e nel 1974 al Museo della Scienza
e della Tecnica di Milano presenta l'organizzazione di Segno forma
colore all'interno dello spazio di 20.000.000 anni di
luce proposto da Vermi.
Questo lavoro lo porta a realizzare nel 1975 un'opera di grandi dimensioni:
l'Autoritratto, esposto all'Art 6/75 di Basilea e quindi a
Milano, nella Rotonda della Besana.
Nel 1978 emerge il desiderio di esprimersi ancora con il segno, in
quanto è l'unico elemento ad avere una maggiore aderenza ai
suoi stati d'animo. Realizza così i Giardini e i Ricordi,
opere composte da segni-segnali, come "cenni", dai colori ridenti,
nel tentativo di dar vita ad una pittura segnica non impegnata. Dopo
tale esperienza nasce il desiderio di "rifondare". Le esposizioni
a livello internazionale si susseguono: New York, Bruxelles, Dallas,
Berlino, Bonn, Francoforte, Colonia ecc.
Dal 1979 al 1982 il segno ritorna a predominare per dar corpo ad opere
che si riferiscono al tempo e alla memoria.
Dal 1983 ad oggi il suo lavoro segnico s'incentra sugli Eventi,
nei quali il segno è totalmente libero da sovrastrutture
e si realizza nella sua totalità. Ma il segno non si identifica
solo come scrittura, è segno-simbolo, emblema, realizzato con
l'uso di sabbia in quanto materiale di grande "teatralità tattile".
Agostino Ferrari vive e lavora a Milano.
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