La Pittura di Giampaolo Tomassetti

Giampaolo Tomassetti palesa una propensione tutta particolare per la ritrattistica e un gusto, manifestamente anacronistico, per la raffigurazione piena, per muscolature e fattezze ben tornite, giocate con avveduti cromatismi che talora rivelano uno studio approfondito di impostazioni e soluzioni quattrocentesche.
Altre volte evidenziano marcati riferimenti caravaggeschi rielaborati secondo un'ottica critica non priva di garbata ironia.
Tomassetti trova un divertimento, nel senso di una quieta predisposizione interiore, in un atteggiamento adagiato alla rilassatezza e alla serena, pacata, accettazione della visione a sovrapporre e confondere presente ed antico.
Egli crea, con innegabile bravura, un effetto stornante, come se l'originale finisse per mischiarsi, fondersi, con la propria emulazione.
L'acquisizione degli insegnamenti vedivi e la frequentazione di filosofie millenarie, fanno sì che questi lavori vengano percorsi da un'intensa luminosità che viene da lontano, da molto lontano, dal profondo, da un aria assorta in un orizzonte conoscitivo.

Francesco Pullia