Fabio
Gabrielli - Massimo
Cocchi
GLI “OROLOGI E LE NUVOLE”:
LA DEPRESSIONE TRA GENETICA E CULTURA
La continuità tra biologia
e cultura trova pieno riscontro nel fenomeno depressivo, la cui originaria
natura biologica (serotonina, acidi grassi) intercetta compiutamente
la strutturale (ontologica) precarietà del vivere che le grandi narrazioni
culturali hanno radicato nell’esistenza in carne ed ossa (ontica).
Occorre, dunque, inscrivere la depressione in un orizzonte di senso polivoco,
in cui gli aspetti biologici, fisiologici, clinici s’innestino in un
quadro antropologico-filosofico capace di interpretarli.
Soprattutto in un’epoca
in cui la persona è valutata solo sulla base dei successi che realizza,
degli oggetti che esibisce, dei prodotti che consuma voracemente, nell’istante,
si capisce come la depressione sia in feroce agguato, la sua predisposizione
biologica amplificata, poiché da sempre temperamento ed emozione, natura
e cultura, biologia e animologia
si compenetrano dialetticamente.
Alla
luce di queste considerazioni, si vuol sottolineare come il fenomeno
depressivo abiti l’umano quale forma archetipica, strutturale, nella
misura in cui lo si intenda come espressione biologico-destinale
(genetica), che nella finitudine umana e nella nostalgia per l’Origine
perduta trova un preciso marcatore storico-culturale e, quindi, esistenziale.
La
depressione ontologica, poi, diventa ontica, quando si particolarizza,
quando investe le singole biografie, tra autentica coscienza del limite
e tragica, insopportabile lacerazione esistenziale. La depressione, struttura esistenziale e biologica originaria
(ontologica) del nostro stare
al mondo, potrebbe configurarsi come ermeneutica
bio-culturale della finitudine umana, interpretazione forte delle
nostre irripetibili biografie, espressione del dolore come lacerazione
originaria.
NOTE BIOGRAFICHE
Fabio Gabrielli è Preside della Facoltà di Scienze Umane
e Ordinario di Antropologia filosofica presso l’Università L.U.de.S.
di Lugano.
Ha
al suo attivo vari saggi e articoli scientifici nell’ambito dell’antropologia
e della filosofia applicata, con particolare riferimento a tematiche
biologiche ed esistenziali. I suoi studi vertono, attualmente, sulle
dinamiche biologiche e culturali della coscienza e sui disturbi dell’umore,
soprattutto la Depressione maggiore, tra natura e cultura. È membro
del Comitato scientifico dell’ Institute of Research in Psychiatry and
Quantitative and Evolutionary Cardiology “Paolo Sotgiu”e
del Quantum Paradigm Psychopathology Group (QPP).
Tra
le sue pubblicazioni: Cantieri
dell’anima. La salute e la cura dei giovani: itinerari filosofici,
Franco Angeli,2005; L’uomo a due
dimensioni. Anima e corpo, cura e salvezza dall’Orfismo al Platone pre-metafisico,
Ludes University Press, 2009; Le
piastrine Malinconiche. Percorso biologico-sperimentale e note esistenziali
sulla depressione maggiore (con M. Cocchi e L. Tonello), Ludes University
Press, 2009;Del limite. Pagine
di filosofia e medicina (a cura di, con M. Iannó)Ludes University
Press,2010; “Sezione Filosofia”, in A. Massirone, Trattato
di Medicina Estetica,Piccin, 2010,
3 voll.;Il corpo in vetrina.
Cura, immagine, benessere, consumo tra scienza dell’alimentazione e
filosofia (con F. Clerici e A. Vanotti), Springer, 2010;,Depression, Osteoporosis, Serotonin and Cell Membrane Viscosity between
Biology and Philosophical Anthropology (con M. Cocchi, L. Tonello,
M. Pregnolato), Annals of General Psychiatry, 2011;
Hypothesis of stem cells
involvement in depressive disorders: A possible link to human evolution
and to philosophical reflection? (con M. Cocchi e L. Tonello), Human Evolution, 2011;
Consciousness and Hallucinations: molecular
considerations and theoretical questions (con M. Cocchi, L. Tonello,
M. Pregnolato), Neuro Quantology, 2011; The
animal side of “mood disorders”. Mood disorders between humans and animals
(con M. Cocchi e L. Tonello),
Lambert Publishing, 2012;Philosophy
and Psychiatry. The violated body in the era of the invisible man,
NeuroQuantology, 2012.
Massimo
Cocchi Laureato
a Bologna nel 1971 in Medicina e Chirurgia ha sviluppato il suo
curriculum di ricerca scientifica e didattica nell’ambito della Biochimica
della Nutrizione presso il Centro Ricerche sulla Nutrizione dell’Istituto
di Biochimica dell’Università di Bologna.
Ha conseguito la specializzazione
in Scienza dell’Alimentazione e in Igiene e Medicina Preventiva presso
l’Università di Pavia, rispettivamente nel 1974 e nel 1978.
Le ricerche condotte
hanno avuto come tema dominante il metabolismo lipidico nell’uomo e
nell’animale da esperimento con particolare riguardo alle funzioni di
membrana e d’organo, (metabolismo dell'acido erucico, metabolismo degli
acidi grassi polinsaturi in condizioni fisiologiche e patologiche, nutrizione
lipidica del paziente critico, metabolismo lipidico di membrana cellulare
e nutrizione cellulare, hanno rappresentato i momenti salienti di ricerca).
Dal 1990 si
è dedicato in particolare allo studio e alla ricerca sul metabolismo
degli acidi grassi n-3 nello sviluppo embrionale dell’embrione di pollo
con specifico riferimento al cervello.
In tale ricerca sono stati prevalentemente
focalizzati gli aspetti biochimici dell’Acido Docosaesaenoico (DHA)
nel trasporto dal sacco vitellino, al fegato, al cervello, data la corrispondenza
di questi aspetti biochimici e metabolici con lo sviluppo embrionale
umano.
Negli ultimi cinque anni si è
anche dedicato alla ricerca sul rapporto fra acidi grassi e antiossidanti
nelle patologie neuropsichiatriche (depressione)e nella patologia cardiovascolare
ischemica in collaborazione con la Clinica Psichiatrica dell’Università
di Siena.
Per le finalità suddette ha definito
con il Prof. Siro Passi – Direttore del Laboratorio di Invecchiamento
Cellulare (I.D.I. IRCCSRoma), le metodiche analitiche per la valutazione,
nell’uomo, degli antiossidanti (lipofili, idrofili, enzimatici, non
enzimatici) e dei pro-ossidanti, a livello plasmatico, eritrocitario,
linfocitario e piastrinico.
Nel 1990 è stato nominato
Lecturer di Biochimica della Nutrizione presso lo Scottish Agricultural
College.
Nel 1995 è stato nominato Professore
di Biochimica della Nutrizione presso lo stesso College.
Nel 1998 è
stato chiamato a dirigere e coordinare il Dipartimento di Reti Neurali
Artificiali in Nutrizione Umana e Produzione Agro-alimentare del Centro
Ricerche Semeion di Roma (Ente scientifico riconosciuto dal Ministero
dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica nel 1991).
Nel 1998 ha costituito un Gruppo di Studio denominato BARC (Brain
Antiageing Research Club) con illustri ricercatori italiani e stranieri.
Nel 1999 è stato nominato Segretario Scientifico della Società
Internazionale Olio di Oliva e Salute.
Nel 1999 ha fondato la rivista scientifica PROGRESS IN NUTRITION
oggi recensita da Excerpta Medica e dal circuito Thomson Scientific,
ISI Web of Knowledge e oggi, con impact factor.
Nel 2003 è stato nominato Presidente della Società Scientifica
"Associazione Ricercatori Nutrizione e Alimenti" (ARNA).
Nel 2005 è stato nominato Presidente
della Società Italiana di Biologia Sperimentale-Sezione di Bologna “Oliviero
mario Olivo”.
Nel 2008 ha costituito un gruppo di ricerca con Mark Rasenick, Direttore
dei programmi di psichiatria dell’Università di Chicago, con Stuart
Hameroff, Direttore del Center for Consciousness Studies dell’Università
dell’Arizona e con Kary Mullis, Premio Nobel per la Chimica nel 1993
(PCR).
Da alcuni anni si occupa di acidi grassi piastrinici nella Depressione
Maggiore e nella Cardiopatia Ischemica. Con l’ausilio delle reti neurali
artificiali, in accordo con i risultati ottenuti nelle piastrine, è
stato possibile classificare i soggetti portatori di tali patologie
rispetto ai normali e classificare i soggetti con Depressione Maggiore
rispetto a quelli affetti da Bipolarismo.
La ricerca effettuata è stata condivisa da illustri ricercatori stranieri
ed ha portato alla formulazione di un’affascinante ipotesi biomolecolare
per il disordine psichiatrico.
Nel 2008 ha avuto l’onore
della nomination al Kioto Prize per la ricerca effettuata sui Disordini
dell’Umore e sulla Cardiopatia Vascolare Ischemica
(…Il premio giapponese
è simile, negli intenti, al Premio Nobel, poiché riconosce opere nei
campi della filosofia, delle arti, della scienza e della tecnologia.
I premi sono attribuiti non solo a quelli che rappresentano il massimo
livello nelle loro discipline, ma anche a quelli che hanno contribuito
al bene per l'umanità con il loro lavoro…)
Dal 2008 è Full Professor di Biochimica della Nutrizione nell’Università
L.U.DE.S. (Lugano, Switzerland).
Nel 2009 è
stato nominato Direttore dell’Istituto Paolo Sotgiu per la Ricerca in
Psichiatria e Cardiologia Quantitativa e Quantistica dell’Università
L.U.de.S. di Lugano.
E’ autore di numerose
pubblicazioni scientifiche su importanti riviste italiane e internazionali.
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