Le origini della Biblioteca civica G. Tartarotti
La fondazione
della Biblioteca risale alla metà del Settecento quando con il lascito
di Girolamo Tartarotti fu costituito nel 1764
il primo fondo di una "libreria di uso pubblico"
secondo un progetto culturale voluto congiuntamente dall'Amministrazione
cittadina e dall'Accademia degli Agiati. In seguito si fusero con
la Libreria pubblica la Biblioteca dell'Accademia e quella del Clero
roveretano.
Altri lasciti contribuirono nel corso del Settecento (Graser, Saibante)
e dell'Ottocento (Bossi Fedrigotti, Lorenzi, Stoffella, Zeni) a incrementare
il patrimonio, mentre la sede passava nel 1852 da vicolo S. Giuseppe
al Palazzo dell'Istruzione (Palazzo Piamarta) in corso Bettini, ospite
sempre il Ginnasio. Dal 1921 la sede fu il Palazzo dell'Annona. Il
29 novembre 2002 è stata inaugurata la nuova biblioteca all'interno
del Polo culturale, progettatto dall'arch. Botta, che ospita anche
il MART.
Un nuovo impulso fu dato dalla necessità di riordino e ricostruzione
dopo i danni della prima guerra mondiale. Grazie all'attività di Rossaro
affluirono donazioni per oltre 50.000 volumi (Halbherr, Orsi, Salvotti,
Sighele, Tacchi, Zenatti). Negli anni successivi furono depositati
nella Biblioteca sia l'Archivio storico del Comune di Rovereto sia
quelli di ex comuni e di altre istituzioni. Ma già nel passato, parallelamente
all'aumentare delle raccolte di opere a stampa, la Biblioteca si era
arricchita dei manoscritti di Tartarotti, Vannetti e dei loro corrispondenti,
dell'archivio Lodron e dell'archivio Moll.
La scelta degli anni Settanta
Se il patrimonio fino agli anni Sessanta, del secolo scorso, si era
aggiornato solo per donazioni e lasciti, si cominciò allora ad avvertire
la necessità di riorganizzare la Biblioteca su criteri nuovi, adeguati
alla mutata realtà sociale, e in particolare di organizzare una biblioteca
pubblica, a scaffale aperto, all'interno di una biblioteca di conservazione.
Nel 1970 fu aperta la prima sala di pubblica lettura al piano terra
del Palazzo dell'Annona e due anni dopo fu inaugurata la seconda sala,
posta al primo piano. All'inizio degli anni Settanta si venne così
a dare alla Biblioteca di Rovereto l'attuale organizzazione che vede
convivere sia la biblioteca di conservazione che quella di pubblica
lettura. Questa realtà poté dare e ricevere energie dalla costituzione
del Sistema bibliotecario trentino e fu supportata dall'introduzione
dell'automazione e dal Catalogo Bibliografico Trentino.
A trent'anni dall'apertura della seconda sala si assiste alla realizzazione
dell'ampliamento della sede nell'ambito del progetto elaborato per
il Polo culturale e museale, passaggio che impone anche un rinnovamento
del servizio bibliotecario, con apertura alle minoranze linguistiche
e alla multimedialità. L'intento è quello di rispondere con nuove
strategie alle nuove esigenze e alle nuove prospettive, con investimenti
nella sede, nell'acquisizione di patrimonio, nell'orario e nella strumentazione
tecnologica, nel personale e nei processi comunicativi che legano
la Biblioteca alla città.
Il Laboratorio
Didattico Arte Grafica
Al piano interrato di palazzo Annona, trova posto un splendida
sala, che ospita attività didattiche e allo stesso tempo si presta
come luogo di esposizione.
Inizialmente era stata progettata per accogliere un percorso museale
dedicato al libro, alla sua storia, alla sua evoluzione nel corso
dei secoli e alla sua valorizzazione.
Successivamente, a seguito di donazioni da parte di privati, si sono
aggiunti vari macchinari da stampa originali dei secoli XIX e XX.
In questo modo è stato ricostruito l’ambiente di lavoro di una antica
tipografia: dalla composizione a mano con i caratteri mobili all’uso
di tecnologie sempre più evolute.
Gli oggetti, i torchi, le taglierine esposti provengono da varie aziende
(le roveretane Arti Grafiche Manfrini, Tipografia Mercurio,
Legatoria Lucio Gasperini, Legatoria F4 e Grafiche
Stile e poi Grafica Sanvitese di S. Vito di Cadore (BL);
Tipografia Emanuelli di Arco; Tipografia Enrico Marasca
di Ala; Tipografia Paolo Nichelatti di Trento) e da privati
(Maurizio Giongo). Un torchio, posseduto in passato da Ines
Fedrizzi, invece appartiene al MART.
Grazie alla disponibilità ed al lavoro di un gruppo di ex tipografi
(1), sono stati restaurati e rimessi in funzione.
La Biblioteca, grazie alla disponibilità dei sopra ricordati artigiani,
offre anche un'attività didattica indirizzata ai bambini delle scuole
materne ed elementari: “Nella Bottega di Gutenberg” e “Per
tipi di carattere” sono i titoli scelti per indicare i due percorsi
didattici attivati. I piccoli apprendisti possono, accompagnati dal
personale della biblioteca e dagli esperti artigiani, provare l'emozione
di stampare con un torchio ottocentesco, utilizzando inchiostri e
caratteri mobili, come al tempo di Gutenberg. Ai più grandicelli vengono
poi mostrati i magazzini storici, dove si custodiscono i tesori della
biblioteca. Imparano così il valore dei libri anche come oggetti,
risultanti da un lavoro lento e complesso che oggi solo pochissimi
conoscono. Queste attività sono effettuate in collaborazione col MART.
Altri percorsi vengono effettuati in collaborazione con il Museo civico
di Rovereto ("Se fossi un amanuense" e "Parole
di cera parole di piombo").
A completamento del percorso vi sono alcuni pannelli espositivi che
illustrano e riassumono l’evoluzione del processo di produzione del
libro dall’antichità al medioevo e quindi dalla “rivoluzione” di Gutenberg
alla stampa digitale (2).
Questo laboratorio ospita anche mostre temporanee dedicate a singoli
aspetti dell’arte tipografica e iniziative connesse alla stampa e
promozione del libro. Nel novembre 2010 in occasione del cinquantenario
dalla morte di Depero, sono stati realizzati uno spettacolo musicale
e una stampa a tiratura limitata di una poesia del noto artista futurista.
Tra le varie macchine la biblioteca conserva anche quella, proveniente
dalla Tipografia Mercurio, con la quale è stato stampato il libro
imbullonato di Depero.
L’integrazione del “Laboratorio Didattico Arte Grafica” con le altre
sezioni in cui è attualmente organizzata la Biblioteca permette di
cogliere l’intero processo di produzione del libro, articolato in
tre fasi: la sua creazione, documentata nelle carte dei singoli autori
conservate nella Sezione manoscritti e archivi personali; la sua realizzazione
in tipografia (laboratorio didattico di arte grafica) e commercializzazione
(archivio delle Arti grafiche Manfrini) e, infine, la sua fruizione,
conservazione e valorizzazione (biblioteca storica e moderna).
(1) tra gli altri: Renzo Monte, Dario Droghini, Franco Brugnaro, tipografi
di vecchia data, insieme con con i “neofiti” Ferruccio Senter, Remo
Micheletti e gli operatori didattici del MART Katia Paggetti, Attilio
Piller Roner e Rodolfo Nicolussi Moz
(2) Testi di : Giancarlo Petrella, MariaElena Cavicchioli, Lorenzo
Periotto, Duccio Dogheria, Salvatore De Salvo
Chi volesse saperne di più puo visitare il sito della Biblioteca
civica G. Tartarotti - Rovereto (TN)