Archivio
Attivo Arte Contemporanea
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VILLA CARLOTTA
museo e giardino botanico - Tremezzo (Como)
Presenta
- dal 6 al 22 maggio 2016
SINESTESIE
sculture e dipinti di
Luigi
Turati e Regina Anzalone
a cura di Michele
Caldarelli
SINESTESIE è una mostra a quattro mani pensata all’insegna
della multisensorialità e della sintesi fra le arti. Essa, ospitata
nella Torretta del parco del Museo e Giardino
Botanico di Villa Carlotta, può a buon diritto essere considerata, con
un termine oggi molto in voga, una istallazione site specific. Difatti, all’interno di questo ambiente, concepito
per una possibile osmosi totale,
fra spazio interno ed esterno, grazie ad un recupero high-tech della preesitente struttura edilizia, sono spazialmente
articolate alcune sculture di Luigi
Turati, parallelamente a lavori in sospensione eseguiti da eseguiti da lui con la collaborazione
di Regina Anzalone,
e messi in concerto con suoni
e aromi oltre che essere disponibili per esperienze tattili. Un contemporaneo
commento storico documentativo offre in parallelo testi e reperti per
un percorso didattico, sinergico e, appunto, sinestesico. Fondamentalmente il concetto
di sinestesia costituisce
una traslazione in ambito intellettivo, un emergere cosciente di quanto
avviene naturalmente o, perlomeno, lo dovrebbe, dato che l’equilibrio
sensoriale risulta dissonante, incerto se non mutilo nell’individuo
contemporaneo. Parrebbe un controsenso ma, proprio nell’era “digitale”
stiamo per smarrire il senso del tatto nel mare impalpabile della virtualità.
Il tatto, funzione principe di ogni più raffinata artigianalità, con
essa stessa sta completamente e purtroppo definitivamente lasciando
il passo al “fatto a macchina”. L’olfatto, il più primitivo dei sensi
che primo fra tutti, ancor più della vista, orienta verso la madre ogni neonato,
già da tempo è intorpidito e confuso dagli aromi artificiali e dall’inquinamento
dell’aria. Il gusto, in barba alle infinite elucubrazioni culinarie
televisive, è ormai disperatamente prigioniero del precotto da supermercato.
L’udito, poverino, è assordato e appiattito dal traffico stradale e
dalla confusione mista a musica, della peggiore qualità, in ogni ristorante
o fastfood che sia. Solo la vista parrebbe potenziata dalla sterminata
offerta della spettacolarità mediatica se non fosse che l’inumana frequenza
dei fotogrammi negli spot pubblicitari tende a stordirla come accade
con l'uso dell’esplosivo nella pesca di frodo... e, come quei pesci,
alla fine, noi restiamo supini in balia del frastuono mediatico. Bene
sarebbe, a questo punto, fare un passo indietro, considerando
intellettualmente e in tutta la sua ampiezza questa problematica
pressante ma, soprattutto e veniamo al dunque, servendoci di una leva
efficace, che ci permetta di recuperare natura e funzione primitive
della sensorialità: l'esperienza artistica. L'arte, in tutte le sue forme,
vive e si esprime in ambito sensoriale, traducendo in oggetti concreti,
in forme visibili ed esperibili percettivamente ciò che poesia e filosofia,
letteratura e immaginazione formulano nel mondo delle idee. Pittura,
scultura, musica, senza escludere l'arte profumatoria, la danza e infine
ma non da ultima, l'arte culinaria e dell'imbandigione, danno loro forma
e, cosa non inconsueta nel trascorso storico di queste discipline, frequenti
e significative ne sono state le sinergie e le interferenze. Se ne potrebbero
riportare pochi quanto significativi esempi, a partire dalla primordiale
ritualità sciamanica, fatta di gesti, vocalità e fumigazioni, per poi
ricordare la magia rinascimentale riportata, non più oralmente ma ormai
in forma scritta, razionalizzata in manuali operativi dagli intenti
protoscientifici, come testimonia tutta la tradizione ermetica. Esempio
più "moderno" ne sono state le macchine teatrali e gli apparati
scenici delle feste barocche e, via via nel tempo, le esperienze a noi
più vicine come quella della scuola della Bauhaus, alla ricerca di un'Arte
Totale come nelle esperienze teatrali di Oskar Schlemmer, scenografiche
di Marc Chagall o il balletto cubista di Erik Satie, senza dimenticare,
per citare ancora solo un altro esempio, il sodalizio Skrjabin/Kandinskij. Michele Caldarelli Villa Carlotta - Via Regina 2 – Tremezzina (CO) tel. 0344-40405 Si ringraziano per il prestito dei materiali e/o i contributi interdisciplinari Aboca Museum
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