Angelo Savelli - note
biografiche
All'artista Angelo Savelli (Pizzo Calabro-Catanzaro
1911-Castello di Boldeniga Brescia 1995) il Museo Pecci di Prato
ha dedicato nel 1995
(17 giugno-4 settembre) una grande mostra di dipinti, disegni, grafica
e installazioni "nel desiderio di voler reinserire nella giusta
prospettiva storica una personalità artistica per molti versi
ancora da scoprire" come ha tenuto a sottolineare Antonella Soldaini,
curatrice della mostra. Di fatti, come molti artisti italiani trasferitosi
all'estero, sull'onda di quegli anni Cinquanta che furono di grande
interscambio tra l'ambiente artistico italiano, romano in particolare,
e quello statunitense, Savelli è rimasto quasi sconosciuto
al grande pubblico italiano, eccetto che per la mostra realizzato
al PAC di Milano nel 1984 e quella del 1990 alla Casa del Mantegna
di Padova. Sarà il 1995 dunque un anno determinante per l'opera
di Savelli con la grande mostra del Museo Pecci e la XLVI edizione
della Biennale di Venezia che lo ha visto tra i protagonisti del
Padiglione Italiano, conferendogli così il giusto riconoscimento.
La scomparsa improvvisa di Savelli proprio nei giorni di preparazione
dei due avvenimenti non gli permetterà di vedere completati
questi progetti cui tanto teneva.
Attraverso i testi di Antonella Soldaini, Flaminio Gualdoni, Piero
Dorazio, Gaia Battaglioli e Michele Caldarelli si riscopre Angelo
Savelli, artista ma soprattutto uomo sincero, aperto, senza pregiudizi
con una visione moderna della vita, con una vivacità di spirito
che ha saputo trasmettere nelle sue opere o piuttosto "luoghi" da
usare come una palestra mentale, per ritrovarsi e per riscoprire
la propria forza.(R.M.C.)