Costas Tsoclis
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Costas Tsoclis (Atene 1930) è
uno dei maggiori artisti greci contemporanei. Spirito inquieto, ricercatore
innovativo ed eclettico da sempre indaga un ampio registro di mezzi
espressivi, dalla pittura all'installazione, dal video alla performance
per restituitìre la magia dell'illusione visiva. Il lavoro
di Tsoclis si basa sulla ricerca di un'immagine che coincida con la
realtà in un sottile gioco tra metafora e autenticità,
sempre in bilico tra essenziale ed effimero, tra realtà e virtualità.Egli
mette in scena e la realtà che ci circonda , indaga il mito,
la natura, la metafisica, le passioni umane, dando un'impronta di
irreale e di mistero, a volte di velata ironia. Va ricordato a tale
proposito il caso della richiesta di sequestro della sua opera "Pesce
fiocinato" alla Biennale di Venezia del 1986 perché ritenuta
"reato" contro quella creatura. Una immagine assolutamente
immaginifica, ma talmente vivida da suscitare una reazione emotiva
forte che avvalora per contro l'efficacia della costruzione linguistica
di Tsoclis. "Tutte le cose sono e non sono" diceva Eraclito
e perciò sembrano essere "vere tutte quante". L'arte
di Tsoclis si basa sulla contraddizione che riesce a far emergere
tra verità e finzione, tra interrogativo e risposta, tra fede
e eresia, tra stabilità e mutazione, tra certezza e dubbio.
L'ambiguità sta anche nel suo non essere mai scultore e pittore
nel vero senso della parola, così come i suoi dipinti possono
risultare sculture e viceverse, i suoi oggetti tridimensionali e i
trompe-l'oeil, le sue messein scena prospettiche sono trappole per
gli occhi che nelle mani dell'artista incantatore si trasformano in
pura realtà e poesia. |