Arte in Ticino 1803-2003
Il confronto con la modernità
1914-1953
a cura di
Rudy Chiappini
Dicastero Attività Culturali
Città di Lugano
testi di:
Rudy Chiappini
Renato Martinoni
Luciano Caramel
Cristina Sonderegger
Simona Martinoli
Elisabetta Voyame
Chiara Gatti
Mara Folini
Claudio Guarda
Beat Stutzer
Sergio Rebora
Eliana Perotti
Giuseppe Curonici
Cristina Brazzola
Katia Gandolfi
Isabella Lenzo
Salvioni Edizioni
CH - Bellinzona 2002
401 pp.23x27 cm
ill b.n .e a colori.
lingua: italiano
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Il volume "Il confronto con
la modernità 1914-1953" accompagna l'omonima mostra presentata
al Museo di Belle Arti di Lugano Villa Ciani (5 dicembre 2003 - 18
aprile 2004) che contraddistingue il terzo appuntamento, dei quattro
programmati, dell'ampio progetto espositivo "Arte in Ticino 1803-2003"
che celebra il bicentenario di appartenenza del Canton Ticino alla
Confederazione Elvetica. Nel 1803, infatti, con un Atto di Mediazione,
i baliaggi svizzeri a Sud delle Alpi furono riuniti in un unico neocostituito
Canton Ticino, che entrò ufficialmente a far parte della Confederazione
Elvetica.
Il progetto intende ripercorrere, per la prima volta, in modo organico
e per nuclei di interesse, l'evoluzione dell'arte figurativa, grafica
e scultorea, avvenuta in territorio ticinese dall'inizio dell'Ottocento
ai giorni nostri. Lo storico e critico d'arte Rudy Chiappini, curatore
della rassegna, illustrando le motivazioni del programma, ribadisce
come "ogni paese civile avverta l'esigenza di specchiarsi nella
propria storia per un intimo bisogno di identificazione. Ma il recupero
del passato non si presta ad una chiave di lettura univoca in quanto
molteplici possono essere i percorsi e di conseguenza gli intendimenti
di chi si appresta ad un'operazione del genere. Nel caso specifico
si è voluto privilegiare l'ambito dell'arte e dei suoi protagonisti
in una panoramica che affronta queste tematiche dal 1803, appunto,
ad oggi".
Partendo dall'analisi
del periodo 1802 -1870 con le problematiche inerenti alla migrazione
artistica e alla formazione tra accademia e scuole di disegno, si
è passati agli anni che vanno dal 1870 al 1914 che rappresentarono
per il Ticino un periodo di assestamento in seno alla Confederazione
e, al tempo stesso, di ridefinizione del proprio ruolo nell'ambito
dello sviluppo dii una società, che tenta di uscire da un'economia
a carattere rurale ma sulla quale, per contro, incombe l'ombra della
Grande Guerra.
Questo terzo volume prende in esame
il periodo delle due Guerre Mondiali contraddistinto da notevoli difficoltà
economiche e da rivolgimenti politici che coinvolsero tutta Europa
e che sulla scena artistica in Ticino si accompagnarono da un lato,
ad un ripiegamento regionalistico volto al recupero delle tradizioni
locali, e dall'altro, al superamento dello stesso, grazie al contatto
con i molti artisti stranieri che trovarono nella Svizzera italiana
una terra di rifugio e un luogo ideale per sviluppare le loro innovative
ricerche espressive, per citarne alcuni la comunità di Monte
Verità ad Ascona o il gruppo Rot-Blau nel Mendrisiotto. I saggi
in catalogo analizzano la molteplicità di questa realtà
artistica con approfondimenti monografici sulle figure di Pietro Chiesa,
Giuseppe foglia, Marianne Wrefkin, Felice Filippini e Remo rossi,
personalità di spicco della storia dell'arte ticinese di quegli
anni. (R.M.)
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