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Arte in Ticino 1803-2003
L'affermazione di un'identità
1870-1914

a cura di
Rudy Chiappini
Dicastero Attività Culturali
Città di Lugano
testi di:

Rudy Chiappini
Cristina Sonderegger
Sergio Rebora
Aurora Scotti Tosini
Simona Martinoli
Federico Masedu
Gianna A. Mina Zeni
Giovanna Ginex
Mariangela Agliati Ruggia
Giuseppe Curonici
Giulio Foletti
Rossana Bossaglia
Luciano Caramel
Alessandra Giussani

Salvioni Edizioni
CH - Bellinzona 2002
324 pp.23x27 cm
ill b.n .e a colori.
lingua: italiano
ISBN 88-7967-075-1

 

 

 

 

 

Il volume "Affermazione di un'identità 1870-1914" accompagna l'omonima mostra presentata al Museo di Belle Arti di Lugano Villa Ciani (8 novembre 2002-27 aprile 2003) che contraddistingue il secondo appuntamento, dei quattro programmati, dell'ampio progetto espositivo "Arte in Ticino 1803-2003" che celebra il bicentenario di appartenenza del Canton Ticino alla Confederazione Elvetica. Nel 1803, infatti, con un Atto di Mediazione, i baliaggi svizzeri a Sud delle Alpi furono riuniti in un unico neocostituito Canton Ticino, che entrò ufficialmente a far parte della Confederazione Elvetica.
Il progetto intende illustrare, per la prima volta, in modo organico e per nuclei di interesse, l'evoluzione dell'arte figurativa, grafica e scultorea, avvenuta in territorio ticinese dall'inizio dell'Ottocento ai giorni nostri. Lo storico e critico d'arte Rudy Chiappini, curatore della rassegna, illustrando le motivazioni del programma, ribadisce come "ogni paese civile avverta l'esigenza di specchiarsi nella propria storia per un intimo bisogno di identificazione. Ma il recupero del passato non si presta ad una chiave di lettura univoca in quanto molteplici possono essere i percorsi e di conseguenza gli intendimenti di chi si appresta ad un'operazione del genere. Nel caso specifico si è voluto privilegiare l'ambito dell'arte e dei suoi protagonisti in una panoramica che affronta queste tematiche dal 1803, appunto, ad oggi".
Partendo dall'analisi del periodo 1802 -1870 con le problematiche inerenti alla migrazione artistica e alla formazione tra accademia e scuole di disegno, si è passati agli anni che vanno dal 1870 al 1914 che rappresentarono per il Ticino un periodo di assestamento in seno alla Confederazione e, al tempo stesso, di ridefinizione del proprio ruolo nell'ambito dello sviluppo dii una società, che tenta di uscire da un'economia a carattere rurale ma sulla quale, per contro, incombe l'ombra della Grande Guerra.
Il volume prende in esame la generazione di artisti nati attorno alla metà dell'Ottocento, stilisticamente confrontata con le correnti artistiche dell'Europa di fine secolo: realismo e divisionismo, simbolismo e liberty tra cui Luigi Rossi, Adolfo Feragutti Visconti, Filippo Franzoni, Edoardo Berta, Pietro Anastasio, Antonio Barzaghi Cattaneo, Luigi Vassalli, Antonio e Giuseppe Chiattone, Luigi Monteverde, Gioacchino Galbusera, Martino Perlasca, Raimondo Pereda e altri.
I testi specifici dei vari relatori approfondiscono poi ulteriori aspetti come l'analisi della nascente scena artistica cantonale, il dibattito artistico-identitario che anima il contesto culturale, i rapporti tra Ticino, Milano e il resto della Svizzera e la creazione delle prime strutture istituzionali.
L
a prima guerra mondiale, che chiude questo momento storico, significherà, drammaticamente, per gli artisti ticinesi la chiusura delle frontiere, il rientro in patria di quelli ancora attivi nei grandi centri, la difficoltà di intrattenere rapporti con l'area culturale lombarda e l'approfondimento delle relazione con il resto della Svizzera. (R.M.)


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