Arte in Ticino 1803-2003
La ricerca di un'appartenenza
1803-1870
a cura di
Rudy Chiappini
Dicastero Attività Culturali
Città di Lugano
testi di:
Carlo Agliati
Mariangela Agliati Ruggia
Federica Bianchi
Raffaello Ceschi
Giulio Foletti
Dario Gamboni
Giovanna Ginex
Rosella Grassi
Lucia Pedrini Stanga
William Hauptman
Rosanna Maggio Serra
Chiara Nenci
Alessandro Oldani
Sergio Rebora
Cristina Sonderegger
Alessandra Giussan
i
Salvioni Edizioni
CH - Bellinzona 2001
464 pp.23x27 cm
oltre 400 ill. a colori.
lingua: italiano
ISBN 88-7967-059-X
www.salvioni.ch
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Nel 1803 con un Atto di Mediazione
i baliaggi svizzeri a Sud delle Alpi furono riuniti in un unico neocostituito
Canton Ticino che entrò ufficialmente a far parte della Confederazione
Elvetica. In anticipo sulle commemorazioni del bicentenario di costituzione
del Cantone di lingua italiana previste per il 2003, il Museo di Belle
Arti della Città di Lugano ha promosso il progetto "Arte in Ticino
1803-2003" che prevede un ciclo di quattro esposizioni atte ad illustrare,
per la prima volta in modo organico e per nuclei di interesse, l'evoluzione
dell'arte figurativa, grafica e scultorea, avvenuta in territorio
ticinese dall'inizio dell'Ottocento ai giorni nostri. Lo storico e
critico d'arte Rudy Chiappini, curatore della rassegna, nella sua
introduzione in catalogo ha voluto sottolineare come "ogni paese civile
avverta l'esigenza di specchiarsi nella propria storia per un intimo
bisogno di identificazione. Ma il recupero del passato non si presta
ad una chiave di lettura univoca in quanto molteplici possono essere
i percorsi e di conseguenza gli intendimenti di chi si appresta ad
un'operazione del genere. Nel caso specifico si è voluto privilegiare
l'ambito dell'arte e dei suoi protagonisti in una panoramica che affronta
queste tematiche dal 1803, appunto, ad oggi".
Quattro gli appuntamenti previsti per altrettante mostre a cura del
Museo di Belle Arti di Lugano che, nella storica Villa Ciani, custodisce
una delle più importanti e rappresentative raccolte di opere di pittori
e scultori ticinesi, o in ogni modo legati al territorio cantonale.
Il titolo della rassegna rileva, infatti, come si tratti di "Arte
in Ticino", e non arte ticinese, per rimarcare la ricchezza di artisti,
confederati e stranieri, che hanno lavorato a sud delle Alpi e per
ricordare, come anche attraverso la storia dell'arte del proprio paese,
se ne favorisca l'affermarsi di uno spirito di coesione e maturazione
di senso di appartenenza. La prima mostra intitolata "La ricerca di
un'appartenenza 1803-1870" (Museo Civico di Belle Arti, Villa Ciani,
Lugano - 20 ottobre 2001-24 febbraio 2002) ha preso in esame le problematiche
inerenti alla migrazione artistica e alla formazione delle accademie
e scuole di disegno. Un particolare risalto è stato dato anche alla
nascente committenza, pubblica e privata, nonché alla diffusione dei
vari generi pittorici: ritrattistica, pittura di storia e religiosa,
paesaggio, ex voto. Inoltre alcune sezioni monografiche sono state
dedicate ad artisti di livello internazionale quali Carlo Bossoli,
interprete dei moti risorgimentali al servizio di Casa Savoia, Antonio
Ciseri, innovatore della pittura religiosa ottocentesca e Vincenzo
Vela, militante politico e civile in favore delle autonomie nazionali,
nonché autore di innumerevoli monumenti patriottici tra Ticino, Lombardia
e Piemonte. La seconda mostra (autunno 2002) prenderà in esame il
periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento, stilisticamente caratterizzato
da movimenti e tendenze quali Verismo, Divisionismo, Simbolismo e
Liberty. La terza (autunno 2003) verterà sull'arte del primo Novecento
prendendo in considerazione artisti attivi tra il 1920 e il 1940:
un periodo caratterizzato, per quanto riguarda il Canton Ticino, da
un acceso dibattito sulla riconquista di un'identità elvetica, sulla
difesa dell'italianità e sulla volontà di differenziarsi dall'Italia
fascista. La quarta rivolgerà l'attenzione a pittori e scultori nati
tra le due guerre e quindi ormai storicizzati, impegnati ad iscrivere
la loro arte in un contesto internazionale, favoriti anche dalla presenza
sul territorio cantonale di alcuni protagonisti delle maggiori correnti
espressive del XX secolo. (R.M.)
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