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Donald Sultan

saggio introduttivo di:
Georgia Cadenazzi
Christian Marinotti Edizioni
Milano 1998
49 pp. 24x26 cm
ill b/n e col.
lingua: italiano
ISBN 88-8273-005-0

www.marinotti.com

Il catalogo documenta la produzione artistica degli anni 1997 e 1998 dell'artista americano Donald Sultan presentati alla Galleria Lawrence Rubin di Milano nel settembre-ottobre 1998.
Nato nel 1951 ad Aschville nella Carolina del Nord, Donald Sultan, dopo gli studi alla University of North Carolina e al Chicago Art Institute, si forma artisticamente confrontandosi con i maestri del passato ma anche con le principali correnti artistiche americane, dall'Espressionismo Astratto, alla Pop Art al Minimalismo. Con il tempo giunge a focalizzare una propria cifra formale che lo porterà ad essere riconosciuto internazionalmente come l'artista che ha saputo rinnovare in pittura un tema, tanto antico quanto popolare, come quello della natura morta. I soggetti trattati nelle sue opere sono quanto mai semplici, fiori, frutti, palle da baseball, bottoni, uova, selezionati con una predilezione spiccata per la ricerca di linee curve e figure tondeggianti; soggetti che vengono poi presentati in modo essenziale e trattati con un colore ricco, denso, materico. Superando l'impianto classico delle nature morte, predisposte ad arte prima della loro riproduzione sulla tela, Sultan concentra l'attenzione ogni volta su un singolo soggetto (un frutto, un fiore), donandogli nuova autonomia, non più comprimario di un tutt'uno, ma libero di essere rappresentato per quello che è. Il risultato è dato da dipinti fortemente figurativi e nel contempo astratti, realizzati non sulla tela ma su piastrelle viniliche per pavimenti montate su legno, ricoperte di catrame o gesso, poi parzialmente grattato e ridipinto. Una tecnica che permette di ottenere un effetto pittorico giocato sul forte contrasto dei colori primari che si amplificano con la riflessione della luce diventando sfavillanti, quasi ad uscire, come massa in espansione, dalla costrizione dei margini dell'opera. Di particolare interesse ed effetto, la serie dei lavori in bianco e nero Smoke Rings (anelli di fumo), tratte da foto scattate da Sultan mentre fuma i suoi sigari cubani favoriti. Sono composizioni di anelli di fumo bianco che si stemperano su un fondo di catrame nero. "In questo processo l'artista cattura l'effimero - come ha evidenziato Georgia Cadenazzi nella sua presentazione - fissandone la lieve bellezza su un piano per contrasto così fortemente materico come il catrame. Gli Smoke Rings possono essere letti come una metafora dell'arte, un processo in cui, partendo da qualcosa di difficilmente definibile si forma qualcosa di concreto". (R.M.C.)

 


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