~ 1900
Symbolisme et Art nouveau
dans la peinture suisse
a cura di:
Christoph Vögele
Matteo Bianchi Pascal Ruedin in collaborazione con: Simona Martinoli
Franz Müller
Edito da:
Kunstmuseum Solothurn
Civica Galleria d'Arte Bellinzona
Musée Cantonal des Beaux Arts Sion
2000
184 pp.22x28 cm
170 ill. b/n e col.
eizioni inlingua:
tedesca, francese, italiana
ISBN 3-906663-53-1 (tedesco)
ISBN 88-86995-27-X (italiano)
ISBN 2-88426-041-2 (francese)
|
 |
La mostra "~
1900 Simbolismo e Liberty nella pittura svizzera" è stata
progettata per rivedere e approfondire la produzione artistica elvetica
degli anni attorno al 1900, un'arte così diversificata, per
radici culturali e luoghi di formazione, da risultare ancora poco
documentata nella sua interezza e soprattutto poco conosciuta oltre
i confini nazionali. Il progetto è stato elaborato comunemente
dal Kunstmuseum Solothurn, da cui la rassegna ha preso il via (17
giugno -27 agosto 2000), dalla Villa dei Cedri di Bellinzona (15 settembre-29
ottobre 2000) e dal Musée Cantonal des Beaux-Arts di Sion (19
novembre 2000 - 7 gennaio 2001).
Tra la fine dell'Ottocento e il primo Novecento si sviluppava in europa
e negli Stati Uniti il concetto di arte al servizio della società
per riqualificarla a partire dagli oggetti d'uso. Nasceva così
l'Art Nouveau, dal nome del negozio aperto dal mercante Bing a Parigi
nel 1895, e coinvolgeva non solo la pittura, ma anche l'architettura,
le arti applicate e la grafica. La figura dell'artista e dell'intellettuale
assumeva così una posizione più consapevole e attiva
nella società industriale ponendo le basi per il moderno concetto
di design. L'Art Nouveau assunse denominazioni diverse a seconda dei
paesi: Modern Style in Inghilterra, Jugendstil nei paesi mitteleuropei,
Liberty in Italia, mentra a Vienna influenza a tal punto gli artisti
secessionisti da essere chiamato Sezessionstil. Elemento comune era
la rottura con gli stili storici e il diretto richiamo alle forme
vegetali e organiche, espresse con un segno flessuoso, dinamico e
decorativo. L'Art Nouveau era anche in stretto rapporto con il simbolismo
e le correnti letterarie dell'estetismo
In questo contesto la Svizzera, per la sua posizione geografica e
per l'ambiente culturale dell'epoca, si configurava come luogo ideale
di scambi e contatti con il risultato di offrire un panorama di pittura
simbolista estremamente vario: con Ferdinand Hodler, Cuno Amiet, Giovanni
e Augusto Giacometti, Félix Vallotton, Pietro Chiesa, Edoardo
Berta, Fausto Agnelli, Max Buri, Giovanni Segantini, Albert Trachsel,
Hermann Obrist, Paul Klee.
Accompagna la rassegna un importante
catalogo in tre edizioni (italiana, francese e tedesca) a cura di
Christoph Vögele, Matteo Bianchi e Pascal Reudin con la collaborazione
di Simona Martinoli e Franz Müller, raccoglie saggi di Rossana
Bossaglia, Oskar Bätschmann, Beat Stutzer, Christoph Vögele
oltre ad aparati comprendenti una puntuale bibliografia e le biografie
degli artisti interessati dalla mostra. La cura redazionale del catalogo
è stata seguita dall'Istituto svizzero degli studi d'arte di
Zurigo. (R.M.)
|