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LYDIA SILVESTRI
il giardino delle ambiguità


testi di
Francesco Guicciardi
Luciano Caprile
Ed. Credito Valtellinese
1998
85 pp.21x28 cm
32 ill. b/n
lingua: italiano/inglese

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il gioco delle contraddizioni e dei rimandi , il desiderio di conoscenza, di amore per la fragilità umana, da sempre è perno dell'opera di Lydia Silvestri. L'assoluto e il relativo, la mitologia e l'esperienza sono temi che convivono nelle sue sculture e si concretizzano in forme che interpretano gli stati di incertezza, di sospensione, la precarietà che regola le relazioni tra le persone. Per contro il risultato formale è quanto di più rigoroso, compositivamente equilibrato e saldo, senza ripensamenti, senza dubbi perché mosso dalla passione per fare arte e costruito con la fermezza del saper controllare la materia. Nella serie di sculture sul tema dell'ambiguità, realizzate tra gli anni 1992 e 1998, Lydia Silvestri analizza l'attrazione per il mistero, per quello che temiamo venga svelato, il fascino degli opposti, il riconoscimento e lo svelamento, la passione e il sacrificio, il tradimento e la dannazione, il dubbio e il tormento. Le sue opere diventano la proiezione dell'anima, dell'immaterialità che si forma nella materia, una materia ricca di tensione nel rapporto dei volumi perché come dice l'autrice "L'ambiguità va intesa come una verità dilatata, suscettibile di interpretazioni diverse" L'ambiguità vista dunque come compenetrazione di elementi, di forme, di sentimenti, ambiguità come trasformazione come memoria ma anche proiezione verso il futuro.
I
l volume è stato pubblicato in occasione della mostra di sculture di Lydia Silvestri dal titolo "Il giardino delle ambiguità" tenutasi nella Galleria del Credito Valtellinese a Milano nel 1998. (R.M.)

 


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