LYDIA SILVESTRI
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Il gioco
delle contraddizioni e dei rimandi , il desiderio di conoscenza, di
amore per la fragilità umana, da sempre è perno dell'opera
di Lydia Silvestri. L'assoluto e il relativo, la mitologia e l'esperienza
sono temi che convivono nelle sue sculture e si concretizzano in forme
che interpretano gli stati di incertezza, di sospensione, la precarietà
che regola le relazioni tra le persone. Per contro il risultato formale
è quanto di più rigoroso, compositivamente equilibrato
e saldo, senza ripensamenti, senza dubbi perché mosso dalla
passione per fare arte e costruito con la fermezza del saper controllare
la materia. Nella serie di sculture sul
tema dell'ambiguità, realizzate tra gli anni 1992 e 1998, Lydia
Silvestri analizza l'attrazione per il
mistero, per quello che temiamo venga svelato, il fascino degli opposti,
il riconoscimento e lo svelamento, la passione e il sacrificio, il
tradimento e la dannazione, il dubbio e il tormento. Le
sue opere diventano la proiezione dell'anima, dell'immaterialità
che si forma nella materia, una materia ricca di tensione nel rapporto
dei volumi perché come dice l'autrice "L'ambiguità
va intesa come una verità dilatata, suscettibile di interpretazioni
diverse" L'ambiguità vista dunque come compenetrazione
di elementi, di forme, di sentimenti, ambiguità come trasformazione
come memoria ma anche proiezione verso il futuro.
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