Premio
Suzzara
XLI edizione
Lavoro e lavoratori
nell'arte 2001
a cura di:
Martina Corgnati
Enrico Mascelloni
Maura Pozzati
testi di:
Anna Bonini
Walter Delcomune
Martina Corgnati
Enrico Mascelloni
Maura Pozzati
edito da:
Associazione Galleria
del Premio Suzzara
Comune di Suzzara 2001
100 pp.21x30 cm.
ill. b/n e coll.
lingua: italiano/inglese
www..premiosuzzara.it
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Con il titolo "Lavoro
e Lavoratori nell'Arte 2001" il Premio Suzzara ha presentato nella
sua XLI edizione (Galleria Civica d'Arte Contemporanea, Galleria del
Premio Suzzara dal 17 settembre al 15 dicembre 2001) un corpus di
opere di 28 artisti, selezionati a livello internazionale, dai responsabili
del comitato scientifico al premio Martina Corgnati, Enrico Mascelloni
e Maura Pozzati.
Lidea portante della rassegna non era solo indirizzata a proporre
l'artista come sismografo del proprio tempo in relazione al mondo
del lavoro ma di rendere omaggio alla tradizione del premio che con
lo stesso titolo "Lavoro e Lavoratori nell'Arte" prese avvio nel lontano
1948 con lo scopo di ricostituire dopo la guerra il vecchio Circolo
di Cultura locale. Ideato da Dino Villani con la preziosa collaborazione
di Cesare Zavattini e il sostegno del Comune, il Premio si basava
su una formula di mostra-scambio, inizialmente dettata dalla necessità
di reperire finanziamenti. I tempi non potevano certo favorire l'acquisto
di opere d'arte e così si pensò alla costituzione di un comitato sostenitore
formato da contadini, imprenditori, operai che avrebbero messo a disposizione
i prodotti del loro lavoro in cambio dell'acquisto di opere d'arte,
scelte da una giuria composta da esperti ma anche da gente comune.
Un'iniziativa originale e vincente nel clima culturale e politico
degli anni della ricostruzione che Cesare Zavattini sognava come quelli
in cui "ogni uomo avrà un quadro o una statua nella casa, perché sarà
scomparsa la paura che divide dall'arte i poveri, i contadini, gli
umili..." In questo modo si veniva ad attirare l'attenzione sulla
cittadina di Suzzara con una mostra diversa dal solito che sapesse
avvicinare il pubblico all'arte, quest'ultima non vista più come qualcosa
di "riservato agli addetti". Grazie all'intuizione di Dino Villani
e allo scambio simbolico tra i prodotti dell'arte e quelli del lavoro
(un vitello, un puledro, un maialetto, una forma di formaggio grana,
un fusto di vino, un sacco di farina ecc.) il Premio Suzzara ha costituito
nel tempo una prestigiosa collezione, attualmente conservate nella
Galleria Civica di Arte Moderna, di circa 600 opere di artisti come
Birolli, Cantatore, Turcato, Greco, Fabbri, Pizzinato, Trombadori,
Ligabue, De Grada, Bergonzoni, Mucchi, Sassu, Guttuso, Zancanaro,
Francese, Sughi, Sironi, Zigaina, Murer, Rosai, Paolini .
I tempi sono cambiati, i linguaggi artistici sono completamente diversi,
gli autori selezionati a livello internazionale, ma lo spirito del
Premio è rimasto sempre lo stesso, come pure la formula dello "scambio
simbolico" che ogni anno, alla cerimonia di inaugurazione della mostra,
viene tenuto "a battesimo" da un puledro o un vitello, un maialetto,
testimoni d'onore del legame tra mondo dell'arte e mondo del lavoro.
Strettamente legato alla storia del Premio Suzzara è il rinomato ristorante
al "Cavallino Bianco" dal 1948 meta dei festeggiamenti dopo la consegna
del premio, in cui, dinanzi ai piatti più tipici della cucina mantovana,
si ritrovano a festeggiare gli artisti, i giornalisti, le personalità
cittadine, gli appassionati. Sorto alla fine dell'Ottocento come stazione
di posta, poi diventata trattoria, il "Cavallino Bianco" dopo la guerra
diventa una meta ideale dove conciliare il gusto della buona tavola
e della convivialità grazie ai fratelli Villani, a Dina Villani artefice
della cucina e maga dei sapori e Dino Villani, vivace mente pubblicitaria
e ideatore del Premio Suzzara.
Arte e lavoro, un
binomio che i curatori dell'edizione 2001 del Premio Suzzara Martina
Corgnati, Enrico Mascelloni e Maura Pozzati hanno affrontato analizzando
i valori e i rapporti tra il mondo della cultura e quello del lavoro
in un momento storico in cui economia, tecnologia e media hanno fortemente
accelerato la quantità degli eventi e i processi evolutivi, dando
luogo a realtà profondamente contraddittorie tra loro: ipertecnologia,
sovrapproduzione, sfruttamento e impatto ambientale, concentrazione
di ricchezze in zone privilegiate e sovrappopolazione e povertà in
altre ecc. Il mondo del lavoro è un indicatore fondamentale per analizzare
il proprio tempo e gli artisti hanno affrontato il tema della rielaborazione
della tecnica per il miglioramento delle condizioni naturali dell'uomo
andando all'origine del significato della parola stessa, intesa come
abilità di creare opere e non come attività per produrre beni di consumo.
Il lavoro inteso non solo come produzione di oggetti ma come memoria
storica dell'uomo, della sua identità per stabilire un reale contatto
con il mondo rappresentato. Attraverso quadri, sculture, installazioni
e fotografie gli artisti propongono una dimensione spazio-temporale
che fa tesoro delle esperienze del passato per reinventare il presente
sempre però guardando al futuro.
Hanno partecipato quest'anno al Premio Suzzara: Alessandra Andrini,
Mattia Della Casa, Marco Di Giovanni, Michele D'Ottavio, Daniela Olivieri,
Anna Rossi, Francesco Garbelli, Antonio Riello, Simone Racheli, Ennio
Bertrand, Silvia Levenson, Florencia Martinez, Peter M. Wanjau, Francesca
Guffanti, Maddalena Bellorini, Karin Andersen, Ketti Tagliatti, Brahim
Khanous, Tiziana Fusari, Pepa Llausas, Alberto Rizzi, Paola Di Bello,
Sandra Sudor, Virginia Ryan, Thomas Lange, Mariarosaria Fimiani, Gerardo
Di Fiore, Reinata Sadimba.
Il premio acquisto della 41a edizione del Premio Suzzara è stato aggiudicato
agli artisti Thomas Lange, Mariarosaria Fimiani e Pepa llausas mentre
degni di segnalazione si sono ritenuti gli artisti Maddalena Bellorini,
Francesco Garbelli, Reinata Sadimba e Sandra Sudor.
Tra le particolarità
del Premio Suzzara va ricordato che, oltre alla sezione ad invit,i
esso prevede una sezione a libera partecipazione. Tra tutti gli artisti
partecipanti verrà poi selezionato un vincitore a cui, oltre ad un
premio in denaro, verrà offerta la possibilità di allestire una mostra
personale organizzata da un componente del Comitato. A fine rassegna
(cioè dopo il 15 dicembre 2001) è prevista la pubblicazione di un
catalogo con la selezione delle dieci migliori opere e l'elenco di
tutti i partecipanti.
Il logo dell'edizione
2001 del Premio è un'immagine realizzata dal grande fotografo Gianpaolo
Barbieri, originario di Suzzara, noto per le campagne ormai storiche
di Armani e Valentino come per i libri dedicati al Madagascar e a
Thaiti. E' un'immagine che ritrae alcuni giovani di provenienze etniche
e culturali chiaramente diverse, seduti insieme in uno spazio che
in poche elementi, e senza nessun ingrediente "tipico" o folcloristico,
racconta l'essenziale della realtà produttiva di Suzzara.
(Rosabianca Mascetti)
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