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Giovan Battista Podestà
L'Art Brut
Naturalismo e Religiosità


a cura di Debora Ferrari

ed . Museo della Terraglia
Laveno Mombello - 1994

36 pp. 21 x 21 cm.
38 ill.col. e b/n

"Giovanni Battista Podestà L'art Brut Naturalismo e Religiosità" è il catalogo della omonima mostra tenutasi, in occasione del centenario della nascita dell'artista, a Palazzo Perabò di Cerro - Laveno Monbello (Varese) nel 1994, con la collaborazione de "La Collection de l'Art Brut" di Losanna. Unica pubblicazione questo catalogo, dopo la monografia di Lucienne Peiry, edita nel 1987 come Cahiers de l'Art Brut, dedicata interamente al Podestà. Segnalando l'esposizione di Laveno Mombelo scrivevo: "Personaggio incredibile, fuse in un tutt'uno, amore per l'arte, vita ed una prorompente inclinazione espressiva. Produsse opere di manipolazione, quasi una riplasmazione, di oggetti quotidiani, modificati in abbinamento a figure in gesso, tempere o pimenti. Raro linguaggio, autenticamente spontaneo e innocente, quello di Podestà è un paradigma dell'Art Brut per l'inconsapevole, totale alterità degli esiti e ai procedimenti dell'arte. Le sue opere paiono piccoli teatrini ove vanno in scena tridimensionali, seriosi drammi del bene e del male, della vita e della morte, posti in scena e descritti con disarmante ingenuità tecnica e formale cui, a sottolineare la primaria volontà comunicativa, si accompagnano estese epigrafi e aggettanti cartigli esplicativi, con commenti in rima baciata e originali motti. Come nel quadro intitolato "La Morte" dove, oltre a varie didascalie, due scheletri piuttosto animati strattonano e abbracciano due recalcitranti, ignude, formose giovani (provviste però di pudiche mutande) sovrastate dalle scitte "Mi ha voluta" e "Lo voluta". La straripante espressività di Podestà invase, istoriandoli, i propri abiti, cappello, guanti, scarpe e bastone detto da "Predicazione" compreso, nè risparmiò oggetti nè mobili della propria casa, rendendo così indistinguibile l'arte dalla vita. Testimonianza di una profonda, irrefrenabile volontà moralistica e "didattica", che affonda le proprie radici nella cultura contadina, ed espressivamente si ricollega ai lontani rotoli calati dagli amboni medievali, e ai cicli dei retablo; l'opera di Podestà è epressione di una sofferta visione del mondo, escatologica, quasi una umile, minore Cappella Sistina....." Artista il Podestà conosciuto ed apprezzato da Jean Tinguely che, in occasione di sue mostre milanesi, si spingeva sino a Laveno per acquistarne qualche opera e che poi hanno sempre figurato nella sua collezione personale. Ma ricordiamo sopratutto il Podestà per il fatto che è, con Carlo (Carlo Zinelli) uno dei pochi altri italiani presenti con una propria sezione nell'antimuseo per eccellenza, la Collection de L'Art Brut di Losanna. Il catalogo della mostra di Cerro - Laveno Mombello, con un testo di Debora Ferrari che ne affronta le tematiche salienti e la periodizzazione, un discreto materiale iconografico che ne documenta le opere principali, è in grado di fornire un valido strumento per un non superficiale approccio e conoscenza dell'attività di questo artista, che certamente, in patria, se non fosse per questa opportuna pubblicazione, sarebbe quasi del tutto misconosciuta.

Domenico D'Oora


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