PITTURA A PARIGI
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La rassegna "Pittura a Parigi 1945-1970 sguardi sul collezionismo lombardo" presentata presso la Galleria Credto Valtellinese, Palazzo Sertoli e Palazzo Pretorio di Sondrio (dal 2 giugno al 22 luglio 2000), a cura di Beatrice Buscaroli, si compone di una selezione di opere di sessanta artisti che formarono quella che venne definita l'Ecole de Paris. Dopo la metà degli anni '40, Parigi divenne un crogiuolo di esperienze artistiche, avventure umane, incontri che non mancò di attirare e influenzare anche molti artisti italiani come Enrico Baj, Gianni Bertini, Arturo Bonfanti, Alberto Magnelli, Cesare Peverelli, Bruno Pulga e altri. Erano gli anni in cui iniziava ad affermarsi la poetica dell'informale con la ricerca dello sviluppo del segno, della materia, del gesto che si rifletteva anche nella ricerca di una nuova condizione esistenziale. Accanto all'informale, teorizzato da Mchel Tapié nel 1951 nel volumetto "Un art autre", a Parigi erano presenti anche altri movimenti e tendenze, dal Concretismo, al Surrealismo, all'Astrazione lirica, al Postcubismo formando un ambiente artistico vivace e complesso. Ambiente che non mancò di suscitare interesse anche nel nostro paese, grazie alla correlazione tra galleristi, mercanti e collezionisti, soprattutto lombardi, che, sull'onda della ripresa economica del dopoguerra, posero le basi di un mercato dell'arte contemporanea in Italia. Il collezionismo lombardo nasceva in un mondo artistico variegato, basandosi su incontri e presentazioni, consigli, conversazioni, dediche, prestiti, scambi, di un gruppo di "malati d'arte" che a Milano si riunivano, con scadenza regolare, al ristorante "da Alfio" in via Senato o alla "Collina" di via Torriani. La mostra vuol essere il racconto di un vent'ennio d'arte italiana attraverso la storia del suo collezionismo. (R.M.) |