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MERET OPPENHEIM

a cura di
Martina Corgnati
con testi di:
Jacqueline Burckhardt
Christiane Meyer Thoss
Gianni Emilio Simonetti
Lisa Wenger
Skira editore, Milano1998
287 pp.21x28 cm
355 ill. b/n e col.
lingua: italiano/tedesco

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Meret Oppenheim (Berlino 1913-Basilea 1985) artista dalla personalità complessa, dalla creatività libera e istintiva, versatile nell'applicazione delle tecniche artistiche passando con disinvoltura dal disegno, alla pittura, alla scultura, al design e la moda. In seguito ad un trasferimento a Parigi negli anni Trenta verrà in diretto contatto con tutti i grandi maestri del Surrealismo, da Arp, Giacometti, Breton, Man Ray, Duchamp e Max Ernst, cui si legherà anche sentimentalmente. Indubbia l'influenza operata dal Movimento Surrealità nell'opera della Oppenheim, ma nonostante ciò ella saprà costruirsi una propria realtà autonoma, un proprio ambito personalissimo, rivelando un talento naturale, aperto al visionario, al mitico, all'ironia senza condizionamenti e forzature. Sono di questi anni alcune delle sue opere più famose, diventate familiari al grande pubblico, come "Colazione in pelliccia" o "La mia governante". All'inizio degli anni Quaranta rientra in Svizzera e trascorre un lungo periodo di profonda crisi che coincide con il periodo della guerra e quello di un faticoso e profondo lavoro di ripensamento sul proprio ruolo nell'arte e nella vita. Da qui nascerà una nuova Meret Oppenheim, con un nuovo matrimonio con Wolfgang Ka Roche e una nuova stagione creativa, ricca di idee, successi e riconoscimenti che la vedranno realizzata e impegnata, fino alla scomparsa avvenuta a Basilea nel 1985, principalmente nel campo della moda, del design, del teatro.
Il catalogo è stato edito in occasione della mostra dedicata a Meret Oppenheim, a cura di Martina Corgnati, tenutasi alla Galleria Refettorio delle Stelline a Milano dal 26 novembre 1998 al 30 gennaio 1999. Per la prima volta in Italia veniva presentata una così ampia selezione di materiali, circa 320 opere eseguite dalla fine degli anni Venti sino al 1985: oli su tela e su carta, sculture, oggetti, progetti, disegni, pastelli, acquarelli e multipli, organizzati cronologicamente per temi e soggetti sviluppati dalla Oppenheim nel corso degli anni. gli autoritratti, le divinità, le favole i miti, gli animali sacri, il cielo e le nuvole. Un'altra particolarità è stata costiutita da una serie di progetti per la moda, disegni di gioielli e vestiti di una creatività naturale.elegante, ironica, colta come era la donna Meret Oppenheim. Da segnalare in catalogo un testo di ricordi della nipote Lisa Wenger e alcune lettere, appunti, brevi testi inediti della Oppenheim di grande interesse perché in essi l'artista descrive alcune idee che sono poi servite per la realizzazione di opere divenute famose. (R.M.)


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