MARINO MARINI
La forma del colore
a cura di:
Marco Bazzini
Maria Teresa Tosi
testi di:
Andrea Fusari
Marina Marini
Ivano Paci
Gabriele Zollo
Abraham Hammacher
Maria Teresa Tosi
Marco Bazzini
Egle Marini
Giancarlo Vigorelli
artout/maschietto&musolino
Pistoia 2001
151 pp. 24x30 cm
ill. b/n e col.
lingua: ital/ingl.
ISBN 88-87700-47-8
|
|
La forza nell'espressione
pittorica e lo straordinario uso del colore in Marino Marini (Pistoia
1901-Viareggio 1980) sono il tema di questo volume, edito in occasione
della mostra "Marino Marini la forma del colore", a cura di Marco
Bazzini e Maria Teresa Tosi, tenutasi a Palazzo Fabroni di Pistoia
dal 24 febbraio al 22 aprile 2001.
La mostra e il volume, realizzati in occasione del centenario della
nascita di Marini, sono stati il doveroso omaggio al suo illustre
cittadino da parte della città di Pistoia, che nello storico Palazzo
Tau ospita il Museo e la Fondazione a lui dedicati.
Vi si scopre un Marini, non soltanto scultore, ma artista completo,
maestro del colore, un colore intenso, assoluto, vitale, corposo,
'scultoreo'. Per Marini il colore precedeva sempre la forma, nella
sua movimentata produzione artistica, e aveva il potere di evocare
forme, sia modellate che intagliate; un colore ricco di calore vitale
che nasce dalla mente e dallo spirito. Le forme di Marini non potrebbero
vivere senza colore, sedimentato in un atavico archivio di toni e
forme che scaturiscono da un lontano, arcaico passato radicato alla
sua terra d'origine. Ed è per questo che i soggetti delle sue opere
(cavalli, cavalieri, giocolieri, ballerine....) sembrano sempre vivere
in una zona di confine con la realtà. Le figure non sono motivi in
sé, sono il mezzo per i colori, colori che evocano realtà di infinita
profondità. Realtà con un intimo calore nei grigi, nei blu, nei porpora
scuri, nei rossi impuri, nei verdi aciduli, nei quieti marroni, nei
rosa, nel violetto e nel giallo. "Ogni mia emozione è di colore" -
soleva dire Marino Marini - usato come strumento coagulante di sensazioni
da fissare in pittura, ma - ricordava ancora - "Non si può spiegare
come nasce un'opera d'arte perché è molto difficile e noi stessi non
lo sappiamo, ma ad un certo momento ci viene addosso un'emozione che
a certi artisti arriva in forma descrittiva e a certi altri in n mondo
di colore. Nel caso mio arriva il colore, per esempio, ho un colore
che mi tormenta - mettiamo un rosso, blu, un giallo - per cui continua
questo rosso, questo blu ad arrivarmi nella testa e io comincio a
toccare su un foglio di carta questo colore, ad immaginare su questo
colore dei disegni. A un certo momento questi disegni cominciano a
prendere forma, la forma, e questa forma diventa vera". (R.M.)
|