Stéphane Magnin a cura di Jany Bourdais Ed. Lindau Centro Culturale Francese Torino 1998 35 pp. 13 x 20 cm. testi it/fr/ing ill. b/n e col. |
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Stéphane Magnin è membro della 27e Stratagème et Inflate-units-research di Nizza ( Association central des cosmonautes du subconscient, Club de Kung-fu et d’esthétique) e ciò spiega simpaticamente quel suo essere un poeta fuori dal comune e ideatore di ambienti e oggetti di forte impronta decorativa. Magnin lavora con materiali che l’industria destina al divertimento, all’infanzia, al gioco: passatempi, gadgets, oggetti da quattro soldi, destinati a divenire subito fuori moda. Poi li compone in teatrali istallazioni, in un coreografico elogio della futilità, della vacuità, in sculture che sono l’allegoria del mutismo storico in cui siamo caduti. (R.M.C.)
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