Arte Madì Italia
1991-2002
a cura di:
Giorgio Di Genova
testi di:
Carmelo Arden Quin
Salvador Presta
Raffaella Caruso
Maria Luisa Borras
Gianfranco Bonomi
a cura di
Anna Canali
per le edizioni
Arte Struktura, Milano
Light for you, Polveno
Edizioni Bora, Bologna 2002
230 pp. 21x21 cm
ill b/n e col.
lingua: ital/fr/ted/spagn/ing
ISBN 88-85345-98-0
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Il Movimento MADI' (da MAterialismo
DIalettico) venne fondato a Buenos Aires nel 1946 da Carmelo Arden
Quin e da altri artisti aniconici, che già avevano collaborato alla
rivista Arturo nel 1944, in pieno periodo peronista, spinti dal desiderio
di modificare la tradizionale concezione del quadro, sia accorpando
diverse superfici dipinte sia abolendo la cornice, che per secoli
ha imprigionato i dipinti. MADI' rappresenta il traguardo avanzato
raggiunto dall'arte aniconica, dopo il Concretismo e il Costruttivismo
che ha coinvolto inizialmente molti artisti latino-americani e poi
di altri paesi, facendo proseliti dalla metà degli anni Ottanta e
soprattutto dall'inizio dei Novanta in Italia, tanto che oggi il Gruppo
Madì Italiano conta ben 20 artisti distribuiti geograficamente dal
Nord al Sud de paese.
Il volume Arte Madì in Italia 1991-2002 accompagna l'omonima mostra
presentata (dal 26 maggio al 21 luglio 2002) al Museo d'Arte delle
Generazioni Italiane del '900 "G. Bargellini" di Pieve di
Cento (Bologna), a cura di Anna Canali, presidente dell'Associazione
Culturale Arte Struktura e segretaria del Movimento Madì Italia, e
realizzata in collaborazione con il Contemporary Art Center Gianfranco
Bonomi di Brescia. Esso offre "un momento di riflessione sulle prospettive
della creatività moderna" - come puntualizza Giorgio Di Genova nella
sua introduzione - "ma anche sulle possibilità del linguaggio dell'arte
fine a se stessa e che su se stessa riflette, poggiando e basandosi
esclusivamente sugli strumenti del suo specifico linguaggio, non piegati
alla schiavitù della mimesi della natura o della realtà, ma utilizzati
in quanto rappresentativi di se stessi per un puro gusto estetico,
nel quale tanta parte ha la componente ludica, importante pilastro,
più di quanto non si creda, del creare artistico".
Attraverso le opere di Angelo G. Bertolio, Saverio Cecere, Elena Fia
Fozzer, Mirella Forlivesi, Reale F. Frangi, Aldo Fulchignoni, Franco
Giuli, Gino Luggi, Vincenzo Mascia, Renato Milo, Giuseppe Minoretti,
Gianfranco Nicolato, Antonio Perrottelli, Marta Pilone, Gaetano Pinna,
Salvador Presta, Hilda Reich Duse, Giuseppe Rosa, Rino Sernaglia e
Piergiorgio Zangara, viene proposto un viaggio all'interno delle creazione
degli artisti Madì italiani che con le loro opere danno una attuale
ed originale testimonianza di come il Madì
continui ad essere pensiero, sperimentazione, invenzione, una condizione
di coscienza e conoscenza, rielaborazione di tecniche tradizionali
e ricerca stimolante di forme e materiali nuovi, in rapporto con gli
sviluppi della società contemporanea. (R.M.C.)
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