Konrad Lorenz
Il declino dell'uomo
Ed. Mondadori - Milano 1984
244 pp. 20,5 x 13,5 cm.
traduzione italiana
di: Andrea Casalegno
ISBN 0024694-4
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“In questo momento le
prospettive dell’umanità sono straordinariamente cupe. È molto probabile
che essa stia per commettere, con le armi nucleari che possiede, un
suicidio rapido ma tutt’altro che indolore.” L’uomo non è esposto
soltanto alla minaccia dell’olocausto nucleare o ai pericoli che nascono
dall’inquinamento e dalla distruzione dell’ambiente: c’è una malattia
più sottile che lo insidia, ed è il declino delle sue qualità più
specificamente umane.
Le cause profonde di questa malattia e i possibili rimedi sono il
tema del nuovo libro di Konrad Lorenz. Al crocevia fra discipline
diverse, le riflessioni del fondatore dell’etologia sono destinate
ad approfondire la discussione aperta dalle sue precedenti, notissime
opere “filosofiche”, quali L’altra faccia dello specchio, Gli otto
peccati capitali della nostra civiltà e Il cosiddetto male.
La polemica di Lorenz è esplicita e investe mentalità diffuse,
come gli eccessi dello scientismo, scuole di pensiero quali il comportamentismo
americano, e concrete realtà sociologiche quali il dominio della monocultura
tecnocratica, identica ovunque, e la concentrazione del potere effettivo
nelle mani di pochi grandi gruppi industriali.
Nell’ultima parte del libro Lorenz enuncia le proposte della sua terapia,
l’urgenza di risvegliare la sensibilità per i valori, per la bontà,
per la bellezza, attraverso il gioco, l’arte, lo stretto contatto
con l’armonia della natura vivente. Ancora una volta la voce di Lorenz,
chiara e forte, è di quelle che non si possono ignorare.
Konrad Lorenz, Premio Nobel per la medicina e la psicologia, è nato
a Vienna nel 1903. Dopo gli studi è diventato, nel 1940, ordinario
di psicologia comparata a Kònigsberg; nel 1949 ha fondato l’istituto
di ricerca comparata sul comportamento, ad Aitenberg (Vienna). Dal
1961 al 1973 ha diretto la sezione di fisiologia del comportamento
all’istituto Max Planck a Seewiesen, Baviera; dal 1974 è direttore
del dipartimento di sociologia animale presso l’Accademia austriaca
delle scienze.
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