Archivio Attivo Arte Contemporanea http://www.caldarelli.it
Speciale XLVIII Biennale di Venezia

 

Ann Hamilton
"myein"

THE UNITED STATES PAVILLON
THE 48TH VENICE BIENNALE
a cura di:
Helaine Posner
Kary Kline

A Cultural Presentation of
the United States of America

lingua ingl/ital
64 pp 19x24 cm.
ill. b/n e col.

Ann Hamilton (Lima Ohio 1956) è stata scelta da Katy Kline e Helaine Posner a rappresentare gli Stati Uniti d'America alla 48a Biennale con la installazione "Myein.". Ann Hamilton è conosciuta internazionalmente per il suo corpus di lavoro che include scultura, fotografia e video. E' ancora più nota per le sue complesse installazioni nelle quali ha frequentemente fatto uso di grandi quantità di materiali insoliti fra cui miele, crine di cavallo, uccelli, libri, camicie e fuliggine. Il termine "myein", tradotto dal greco, si riferisce ad una normale contrazione della pupilla dell'occhio, ma è anche la radice etimologica della parola "mistero". L'installazione somma alcune delle attuali preoccupazioni dell'artista: come sappiamo ciò che siamo e che cosa, ciechi, non vediamo; l'interazione all'apprendere attraverso la vista e dell'apprendere attraverso il tatto; la relazione tra il vedere e l'udire; la rivelazione dell'invisibile e il velamento del visibile; la brama di solitudine e il simultaneo desiderio di appartenere ad un più ampio nucleo sociale. "Myein" è stata composta da quattro elementi principali: una griglia di acciaio e vetro installata a copertura frontale dell'esterno del padiglione e che distorceva la visione dell'edificio, come pure quello dei giardini; le pareti della galleria interna coperte di caratteri Braille che traducevano alcune poesie di Charles Reznikoff; una misteriosa polvere rosa intenso che cadeva dall'alto sui caratteri Braille rendendoli particolarmente visibile e una voce che arrivava da una sorgente indefinibile e che recitava, lettera per lettera in codice fonetico, il secondo discorso inaugurale di Abramo Lincoln. Senza diventare polemico, il lavoro di Ann Hamilton, mette in discussione alcuni grandi interrogativi: in che modo i condizionamenti della nostra cultura hanno effetto su come percepiamo e successivamente comprendiamo? La conoscenza è qualcosa di tipo unitario o semplicemente un'accumulazione di frammenti? Immergendo lo spettatore in una situazione esperienziale di largo respiro e ambientale, le installazioni della Hamilton confermano e allo stesso tempo trascendono un'esperienza sensoriale a carattere prettamente individuale. (Testo tratto dalla presentazione di Kary Kline e Helaine Posner).


Per ulteriori informazioni
potete collegarvi direttamente con la
Biennale di Venezia


Chi fosse interessato a contattarci può inviare materiale al nostro indirizzo geografico virtuale.
Archivio Attivo Arte Contemporanea piazza Vittorio Emanuele 8 - 22030 Caglio (Como) Italia
oppure scrivere via e-mail a miccal@caldarelli.it

TORNA ALL'INDICE