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Paolo Barozzi

Con Peggy Guggenheim
tra storia e memoria

Christian Marinotti Edizioni
Milano 2001
341 pp. 16x22 cm.
ISBN 88-8273-029-8

www.marinotti.com

"Con Peggy Guggenheim: tra storia e memoria" è la storia vera dell'amicizia, durata vent'anni, tra l'autore, Paolo Barozzi, e la famosa collezionista d'arte Peggy Guggenheim. Ma è anche l'incontro di due personalità assai differenti, tanto quanto il mondo da cui provengono: lui, discendente da una delle più antiche famiglie nobiliari veneziane, e lei indiscussa "musa dei Surrealisti" e chiacchierata protagonista del mondo artistico.
Cornice ideale Venezia e un caldo giorno del 1959, quando sul ponte di San Moisé, il giovane incrocia casualmente Peggy Guggenheim, che già conosce ma che ora, per quella divisa azzurra dell'aviazione che indossa, sembra aver incuriosito. Poche chiacchiere, i soliti convenevoli e poi, inaspettatamente, lei lo invita a partire assieme a pochi amici per una breve crociera in Grecia. Lui, senza esitare, accetta; il servizio di leva sta per finire e ha un gran desiderio di evadere e sperimentare cose nuove.
Il viaggio serve ai due per conoscersi meglio e Peggy Guggenheim racconta al giovane della sua vita, le sue origini, gli amori veri, gli amanti presunti, gli anni della bohème parigina, la fuga rocambolesca dall'Europa invasa dai tedeschi, i trionfi delle sue gallerie a Londra, New York e Venezia, città che conosce e ama più di ogni altra. Per il giovane invece è l'inizio di un viaggio più impegnativo alla ricerca di se stesso e alla scoperta del mondo dell'arte contemporanea.
Ben presto tra i due si instaura un complesso rapporto, fatto di amicizia, di comune interesse per il cinema e la letteratura, di reciproca attrazione, di curiosità per le eccentricità di lei e la magica atmosfera di Palazzo Venier dei Leoni. Peggy Guggenheim farà di lui il suo accompagnatore, segretario, "guardia del corpo", cicerone per gli ospiti di riguardo e promotore di giovani artisti. Ruoli affidatigli dopo averlo messo però a dura prova in mille modi, a volte bizzarri e un po' sadici, e sperimentando su di lui quel gioco spietato della "verità" imparato dai surrealisti, che sta tra l'analisi psicanalitica e un interrogatorio di terzo grado. Con il passare del tempo il giovane subisce un vero transfert per l'anziana signora, che lo stimola culturalmente in mille modi e lo incoraggia a dedicarsi allo scrivere, a vivere la vita come un romanzo e a trovare sempre spunti e nuove trame. Grazie a lei a al suo salotto letterario, lui può frequentare l'intellighenzia dell'epoca tra cui Tennessee Williams, Truman Capote, Gore Vidal, Tom Wolfe.
Sono anni importanti, ricchi di fermenti culturali ma anche di grande tormento perché Peggy si sente sempre più sola nell'impegno di garantire sicurezza e continuità alla sua collezione, determinata a lasciarla a Venezia, città dove ama vivere e dove vuole morire.
Con il passare del tempo l'influenza di Peggy si fa sempre più pressante, l'atmosfera a Palazzo per il giovane diventa opprimente e così decide di allentare la tensione alternando Venezia con lunghi periodi di lavoro all'estero, soprattutto negli Stati Uniti. Qui incontrerà alcuni dei personaggi più rappresentativi dell'epoca, Marilyn Monroe, Tennessee Williams, Julian Beck, Judith Malina, Andy Warhol, Valerie Solanas, Jack Smith, Alan Kaprow, Salvador Dalí ecc.
Ma ad ogni rientro in Italia il suo punto di riferimento sarà sempre Peggy che non smette mai di affascinarlo, per lui è l'incarnazione della sua Venezia, l'ultima dogaressa di una città sempre minacciata dalle acque, simbolo di una civiltà che sta scomparendo.

Questo libro è un libro "prezioso" - come lo ha definito Fernanda Pivano nella sua prefazione - affollato di ricordi, scritto con nostalgia, fedeltà ed amore da chi, come Paolo Barozzi "ha conosciuto davvero Peggy Guggenheim, senza l'autodifesa del suo humour, con la confidenza che si permetteva di avere solo con chi le voleva bene, una cosa che lei sapeva riconoscere senza sbagliarsi mai".
In esso si ripercorre la storia dell'arte dal surrealismo alla pop-art, attraverso i suoi protagonisti che direttamente o indirettamente gravitano o hanno gravitato intorno a Peggy Guggenheim. Peggy vi è ritratta come una donna matura, sempre fiera e combattiva, ma che preferisce distaccarsi dalla mondanità per rifugiarsi nelle sue grandi passioni, l'arte, la musica, la letteratura con le quali esorcizza delusioni, dolori e un profondo senso di solitudine.


Paolo Barozzi è scrittore, traduttore, giornalista. Ha collaborato con Time e Life. Suoi articoli sono apparsi ne Il Mondo, Domus, Nuovi Argomenti, Interni, Vogue, Harper's Bazaar. Ha pubblicato tra l'altro Il Sogno Americano (Marsilio Editore), Andy Warhol: "Voglio essere una macchina!" e Viaggio nell'arte contemporanea (entrambi con l'Editore Scheiwiller). (R.M.C.)


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