Il fisiologo
a cura di:
Francesco Zambon
ed. Adelphi - Milano 1975
116 pp. 18 x 10,5 cm.
ISBN 88-459-0176-9
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Una intera, folta letteratura,
quella. dei “bestiari”
- il cui fascino oggi -è ridiventato acutissimo basti pensare alla
Zoòlogia fantastica di Borges - risale a questo prezioso libretto,
che ha avuto nella- nostra civiltà un’influenza capillare, di cui
ritroviamo le tracce nelle grandi opere dell’arte medioevale, in -
tante immagini poetiche tradizionali, infine nella selvaggia “storia
naturale” delle fiabe dei proverbi e dei modi di dire. Scritto secondo
l’ipotesi più accreditata, in Alessandria, e in ambiente gnostico
fra il II e il V secolo dopo Cristo da un autore ignoto, Il
Fisiologo si articola in capitoletti stupendamente concisi, che
descrivno i “costumi” -di vari animali comuni e:immaginari, e le proprietà
di alcune pietre: incontriamo così la iena ermafrodita, il castoro
che si trappa i testicoli, la pantera dalla voce profumata,
1’unicorno allattato dalla
vergine la vipera dal volto di donna che strappa la
testa al maschio dopo la copula - etante altre meraviglie presentati
come fatti elementari e indiscutibili. Ma non questo soltanto ci dice
il Fisiologo:
ognuno dei caratteri di cui parla è infatti anche
una cifra simbolica, che permette di passare a significati
ulteriori, enigmi divini e infernali oscuramente scritti sul corpo
della natura. E in questa
”lettura” la dottrina cristiana assume spesso una
coloritura gnostìca e sembra combinarsi
con i misteri greci ed egizi. Il lettore moderno troverà
perciò in queste pagine non soltanto una purissima
delizia letteraria e un’inesauribile oggetto di curiosità, ma l’occasione
per risalire alle origini di
immagini che, giunte a noi come segni del mostruoso, del grottesco,
del superstizioso e del “fantastico”, celano un sorprendente spessore
di significati simbolici.
A cura di Francesco Zambon
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