Tatuaggi di: |
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Luisa Fercioni Gnecchi, moglie di uno dei più vecchi tatuatori
italiani così ha introdotto questo suo primo libro sul tatuaggio: "Ho conosciuto Gian Maurizio Fercioni, mio marito, durante le
riprese del primo film di Gabriele Salvatores, Sogno di una notte
di mezza estate. Lui era lo scenografo e io lavoravo per la casa
di produzione. Durante le pause di lavoro c'era quasi sempre uno della
troupe che si faceva tatuare da Gian Maurizio; anche Gabriele si fece
fare allora il suo primo veliero. All'inizio quel mondo mi era molto
lontano e non riuscivo a capire perche quella gente si facesse tatuare,
ma poi mi sono lasciata affascinare dall' atmosfera credo unica che
c' è in un tattoo studio! E lo studio di Gian Maurizio,
che alternava il suo lavoro di scenografo a quello di tatuatore aveva
un' atmosfera davvero speciale: erano due stanzette in una casa di
ringhiera nel quartiere di Brera a Milano, le pareti erano tappezzate
con un'infinità di disegni e foto di gente tatuata di tutti
i tipi; c' erano carcerati, divi rock, re, fotomodelle, maori con
la faccia tutta tatuata e giapponesi con tatuaggi raffinatissimi che
sembravano vestiti; e poi tavole di disegni per tatuaggi vecchie e
nuove con immagini di cuori, di velieri, di sirene, di draghi e tantissimi
altri..." Il libro traccia una storia del tatuaggio, dall'epoca primitiva ai
nostri giorni, considerandone anche gli aspetti sociali e psicologici
oltre che culturali. Prendendo in esame anche le teorie lombrosiane
e le citazione letterarie, le descrizioni contenute nei libri di viaggio,
da Marco Polo a James Kook, e le rappresentazioni pittoriche, da otto
Dix a Pablo Picasso. |
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