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IL SETTIMO ANGELO
Figurazioni dall'Apocalisse
di Marialuisa de Romans


a cura di:
Mariagrazia Trimarchi e
Patrizia Sturiale Trimarchi
testi di:
Mons. Gianfranco Ravasi
Mons. Franco Gualdrini
Luigi Annesi
Marialuisa de Romans
Ed. Bongiovanni 1998
63 pp.24x34 cm
32 ill. b/n e col.

 

 

 

 

 

 

 

 

Impresa non certo facile quella di Marialuisa de Romans, che si è confrontata con il tema dell'Apocalisse di San Giovanni, in una serie di grandi tele, presentate nel marzo del 1998, nel Palazzo Vescovile di Narni (Terni). L'Apocalisse vista come speranza e annuncio di speranza, in un intreccio di simboli, di morte e di eternità, di tenebre e luce, di male e di bene, di demoniaco e di divino. Opere intessute di una ricerca spasmodica di dare colore alla luce, ardua impresa, perché - come ammette l'artista stessa - "la luce non è un colore, la luce è luce, sostanza spirituale, immateriata così come è dello Spirito che soffia dove vuole e le sue vie sono misteriose e imprevedibili". Dall'aggregarsi e disgregarsi dei colori che Marialuisa de Romans stende sulla tela, sembra levarsi un'atmosfera densa, fatta di mille luci, bianche, verdi, rosse, cianotiche, dalle quali escono mostri inquietanti ma anche scene di pace, angeli, la figura del Cristo, dal volto diafano, "sorgente di acqua viva" in una cascata di luce salvifica.
La pubblicazione contiene anche una sintesi dei diari di Marialuisa de Romans, dal 1990 al 1994, che ricordano i momenti più significativi di preparazione e realizzazione della serie di opere "Il Settimo Angelo".
Ne riportiamo alcune frasi, prese qua e là, ma che permettono di condividere il clima e il momento creativo dell'artista.
.... Quello che vorrei che fosse chiaro è che io non intendo né illustrare, né raccontare sulle mie grandi pale; intendo portare colui che guarda al centro di una situazione, fargliela vivere da dentro come vicenda, non come spettacolo.
.....
Riuscire a buttare nel quadro l'angoscia tremenda delle notizie di guerre nel mondo.
.....Sono figure allarmate, in un clima allarmato, queste che prendono forma sulle mie tele.
......Fare coincidere l'immagine, il simbolo, il significato con un valore di pittura e non di racconto illustrativo: questo è l'impegno totale che mi tiene col fiato sospeso.
.....Fino a quando dovrò vivere in questa tensione, con tanta violenza di pennello e di colore?
......Se solo sapessero gli altri la sofferenza dell'artista all'inizio del suo travaglio, quel suo girare smarrito intorno all'idea ancora inespressa, l'angoscia di creazione che lo pervade, forse gli condonerebbero tutto e ad opera compiuta riuscirebbero ad amarlo dentro la sua stessa opera. (R.M.)

 

 

 

 

 


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