F.T. Marinetti e Fillìa
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Quest'opera di gastronomia fu scritta nel 1932
da Marinetti e Fillìa per "illustrare la rivoluzione
cucinaria futurista che si propone lo scopo alto
nobile ed utile di modificare radicalmente l'alimentazione della nostra
razza, fortificandola, dinamizzandola e spiritualizzandola con nuovissime
vivande in cui l'esperienza, l'intelligenza e la fantasia sostituiscano
economicamente la qualità, la banalità, la ripetizione
e il costo". Secondo
il pensiero futurista nasceva così la "prima cucina
umana, cioè l'arte di alimentarsi" in un momento di
grave crisi economica mondiale, in un clima di panico e di depressione
cui i futuristi contrapponevano "l'ottimismo a tavola".
Il tutto era nato da un tragicomico antefatto di due anni prima allorché
Prampolini, Marinetti e Fillìa salvarono l'amico Giulio Onesti
da insani pensieri di suicidio creando, proprio nella sua casa sulle
rive del Lago Trasimeno, sensuali, carnali, accattivanti sculture
mangiabili atte a "guarire da qualsiasi desiderio di suicidio".
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