Gegen den Strich
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E' noto il contributo dato dagli artisti delle avanguardie storiche nella prima metà del nostro secolo nell'ambito dello spettacolo e del teatro con la creazioni di costumi di scena, ma non è altrettanto noto il fatto che essi abbiano creato anche abiti per essere portati tutti i giorni. Un esempio sono i pratici camicioni che Gustav Klimt indossava per dipingere, disegnati da lui stesso e realizzati dalla sua compagna Emilie Flöge. (Molti artisti moderni ne seguiranno nel tempo l'esempio come Norman Bluhm che riutilizzò i suoi stessi kafetani imbrattati di colore per inserirli nelle sue opere pittoriche). Dalla collaborazione di Klimt e la Flöge, all'epoca creatrice di moda di successo, nacquero modernissimi abiti, di stile orientale che valorizzavano la figura femminile, con la preziosità delle stoffe disegnate da Kolo Moser o i gioielli di Josef Hoffmann. L'interesse delle avanguardie storiche alle creazioni di moda non testimonia solo la volontà di abolire le tradizionali differenze tra arti minori e maggiori, ma anche di agire direttamente nel vita di tutti i giorni. Nacquero così abiti da passeggio e da città creati da Henry van de Velde, quelli da casa di Alfred Mohrbutter, abiti sontuosi e decorativi da Kolo Moser, Klimt, Kandinsky, per non parlare dei completi futuristi da uomo e donna di Giacomo Balla (con scarpe, borse, ventagli, cravatte, sciarpe, gilet tutto in puro stile futurista), i cappottoni e i mantelli di Tatlin, Alexandra Exter, Sonia Delaunay e Bruno Crali. Il volume è un avvincente viaggio nel mondo dell'anti-moda realizzato da Radu Stern che documenta la diversità delle varie soluzioni stilistiche che vanno dalla Wiener Werkstätte ai futuristi italiani, dalle avanguardie russe a Sonia Delaunay. (R.M.)
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