Flessibili Splendori a cura di: |
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I primi mobili in tubo metallico
furono progettati all'inizio degli anni Venti al Bauhaus dagli architetti
del Movimento Moderno che apportarono un vero rinnovamento nella casa
e nell'oggetto d'uso. E' del 1925 la poltroncina Wassily di
Marcel Breuer che contese qualche anno dopo a Mart Stam la paternità
della prima sedia elastica, cioè con un'estremità sospesa.
Da allora i maggiori architetti dell'epoca, da Mies van der Rohe a
Le Corbusier e Charlotte Perriand. fecero del mobile in tubolare di
ferro il simbolo dell'arredo moderno e funzionale, esatto corredo
agli edifici che gli architetti moderni stavano allora costruendo,
per quella sua prerogativa di comunicare l'idea di pulizia formale,
di tecnologia, di essenzialità e razionalità. Dopo il
1932 i mobili in tubolare nati dalla sperimentazione della scuola
del Bauhaus passarono all'industria e furono inseriti, con altri disegnati
da Alvar Aalto, Flora Steiger, Werner Moser, nel catalogo dell'azienda
zurighese Wohnbedarf AG, essa svolse un ruolo determinante nell'ambito
internazionale dell'industrializzazione e della standardizzazione
diversificandosi con un prodotto di nuova tendenza, fatto di pochi
elementi essenziali e prodotti serialmente. Costituita nel 1931 da
Siegfried Giedion, storico dell'arte e segretario del CIAM (Congrès
International d'Architecture Moderne), da Rudolf Graber, commerciante
e da Werner Moser, figlio di Karl Moser, la Wohnbedarf aveva lo scopo
di coordinare il lavoro di collaborazione tra industria e disegnatori.
Il prodotto da realizzare doveva essere adatto "all'uso quotidiano
del cittadino" (funzionale per la nuova edilizia caratterizzata
da piccoli appartamenti) ma anche elegante, di qualità e facilmente
inseribile in arredamenti classici:. Giedion puntò al mercato
internazionale e ben presto, grazie ad una accurata politica di contatti,
il mobile in tubolare di ferro divenne di gran moda e sul mercato
venne immessa tutta una linea di prodotti, molto curati tecnologicamente
e supportati da una accurata politica dei prezzi e da un'attenta campagna
pubblicitaria affidata a Max Bill. Proseguendo nel proprio programma espositivo e ribadendo il concetto che vi sono spesso forti legami tra le numerose attività dell'uomo, anche se realizzate in luoghi e tempi diversi, la Galleria Gottardo di Lugano ha proposto (dal 13 dicembre 2000 al 3 marzo 2001) un'ampia rassegna della produzione della ditta Columbus di Milano. La mostra, realizzata in collaborazione con l'Archivio Storico Columbus di Milano, Collezione Antonio Colombo, il Centro Studi Giuseppe Terragni di Como, l'Istituto Alvar Aalto di Torino, l'Archivio Tropeano+Pfister, attraverso una variegata gamma di prodotti originali, prototipi, disegni di progetto, documenti, cataloghi, fotografie originali e immagini pubblicitarie, riviste d'epoca italiane ed estere ha esemplificato e documentato i metodi produttivi e costruttivi del mobile metallico oltre alla ricerca e l'evoluzione della sua produzione.(R.M.) |