GLAVKOS KOUMIDES a cura di: |
Glavkos Koumides (nato a Nicosia nel 1950) è stato selezionato, dal commissario Eleni Nikita, a rappresentare la Repubblica di Cipro alla 48a Biennale di Venezia con una scelta di lavori che conciliano, nei loro contenuti, memoria, tradizione e attività popolari con lo spirito artistico internazionale. Negli anni Sessanta, con la conquista dell'indipindenza, l'isola di Cipro cercò di allinearsi con l'Occidente, abbracciando le tendenze prevalenti dell'arte non figurativa, diffusesi dopo la seconda guerra mondiale. L'invasione turca del 1974 lasciò però a mezz'aria questo tentativo e collaborò a intensificare il desiderio di ricerca di nuovi modi di espressione, sulla base della tradizione culturale autoctona. Glavkos Koumides è uno degli artisti più rappresentativi nella ricerca di nuove immagini, la sua arte si basa su tre costanti: memorie artistiche bizantine e popolari, l'attuale tradizione bizantina, antiche tradizioni e attività popolari che, pur avendo subito un processo di mutamento, sono sopravvisute nel tempo. Alla 48a Biennale di Venezia Koumides ha presentato una serie di strutture lignee allungate sul tema dello "iota". Simbolo artistico del suono primordiale - un forte grido o acclamazione - equivalente a un'espressione di gioia o di dolore, lo iota è stato scelto dall'artista, non soltanto per la sua qualità visiva, ma anche per il suo contenuto semiologico. Con abili variazioni di questa forma lunga ed esile, l'artista genera vari simboli culturali nonché una sua mitologia personale. (R.M.C.). Per ulteriori informazioni |