Marc
Chagall 1908-1985 testi di: |
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Nel panorama dell'arte
contemporanea mondiale Marc Chagall (Lyozno-Russia 1887- Saint-Paul-de-Vence
- Francia 1985) rimane unico, non omologabile a particolari correnti
artistiche per quel suo proprio immaginario fatto di pacata ironia
e profonda introspezione di una realtà vissuta attraverso la
quale riesce a focalizzare ampie problematiche del nostro tempo. Tra
le più organiche ed esaustive mostre organizzate in Italia
dell'opera di Marc Chagall si ricorda quella al Palazzo dei Diamanti
di Ferrara (22 settembre 1992 - 3 gennaio 1993) così introdotta
da Franco Farina "[...]
La sua poetica è in verita contrassegnata da un campionario
figurativo che investe la famiglia, il paese d'origine, la vita dei
contadini, i sogni ad occhi aperti della giovinezza, il circo, il
rito e le tradizioni ebraiche askenazite e gli animali, figurazioni
che variamente assemblate consentono letture e suggestioni diverse
dove lo stupefacente impiego del colore suggerisce più minuziose
letture dell'insieme, insieme determinato da un sempre nuovo ordine
delle cose: in ultima analisi una gamma complessa di impressioni visive
cadenzate da ritmi formali inusitati che danno luogo ad un sistema
figurale che è anche filosofico e che attraverso il contingente
e l'immediato vuole alludere ad una visione globale del pianeta uomo.
Una visione personale quindi, dove poesia e lirismo coesistono con
passato e presente, interferendosi per costuire una dimensione pittorica
alta ed altra e dove la struttura del quadro sempre coerente negli
assunti, sottolinea il fondamentale valore dell'individuo e delle
sue potenzialità filtrate da una rigorosa visione estetica.
Infatti Marc Chagall ha avvertito l'esigenza categorica di essere
se stesso affidando il proprio futuro ad una iconografia che si è
modificata gradualmente nel tempo, ubbidendo e seguendo un percorso
di progressivo affinamento nel mezzo pittorico".
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