Pierre Casè
Atmosfere arcaiche
a cura di:
Luciano Caprile
Fernando Gianesini
testi di:
Luciano Caprile
Fondazione Credito
Valtellinese Sondrio 2002
117 pp . 23x33 cm
ill b/n e col.
lingua: italiano
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"Il mondo attuale, che
si specchia e si vanifica nell'effimero e nel trascurabile, non è
più capace di valutare il tempo secondo l'antico e collaudato
metro delle stagioni. Non conosce pause, vive solo di accelerazioni
incontrollate. Per comprendere la verità del tempo occorre
soffermare il pensiero e lo sguardo nei luoghi dell'immobilità,
o meglio, nei luoghi di un lento consumo e travaglio che si propongono
come schegge dimenticate dalla gente ai nostri occhi di frettolosi
predatori di immagini e emozioni". Ognuno di noi condividerà
queste parole di Luciano Caprile che così ci introduce al lavoro
di ricerca che da lungo tempo l'artista svizzero Pierre Casè
(Locarno 1944) conduce sul tema complesso dell'apparenza e dell'appartenenza.
Con la definizione "Atmosfere arcaiche", cui fa riferimento
il titolo del catalogo della mostra (Fondazione del Credito Valtellinese-Palazzo
Sertoli e Museo di Palazzo Sassi De' Lavizzari, Sondrio, maggio-giugno
2001) , si identificano una sequenza di opere che Casè fin
dagli inizi degli anni Novanta, ha composto in un lungo racconto,
mai concluso, fatto di momenti di contemplazione e di riflessione
Partendo dall'osservazione dell'ambiente a lui più familiare,
la Valmaggia nel Canton Ticino, dove vive e lavora, - e in particolare
dai muri delle case di paese - egli raccoglie, reinventa e interpreta
forme e segni della natura o lasciati dall'uomo che traduce poi in
immagini ritrovate di un tempo passato, sospese in un'amosfera arcaica,
magica, ai confini con l'eternità. Precarietà, fragilità,
fisica e morale, il confronto con l'irreversibilità temporale
della vita, la ricerca del senso dell'esistenza, l'angoscia di non
saper gestire il proprio percorso tracciato dal destino, le paure
dell'abbandono, del distacco dalla realtà, della perdita della
'intelligenza, della sensibilità, della memoria..., sono solo
una parte dei temi che Pierre Casè va affrontando. Il prodotto
finale è pura narrazione fatta di emozioni, di raffinate seduzioni
visive tradotte sulla tela e in scultura con un procedimenti quasi
alchemico, di impasti magmatici di polveri, pigmenti ferrosi, di ceneri,
di catrame, di sabbie e colori. "Opere - come ricorda
Caprile - che offrono al nostro sguardo quella consapevolezza del
tempo che ci aiuta a tentare il domani". (R.M.)
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