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Il Museo Cantonale d'Arte
dalla genesi alla realizzazione


Ed. Mus. Cantonale d'Arte
Lugano, 1987
84 pp. 24 x 22 cm.
ill.b/n e col.

Questo catalogo, edito in occasione della inaugurazione del Museo Cantonale d'Arte di Lugano nel 1987, ne ripercorre la storia dal progetto alla realizzazione.

Il nuovo Museo Cantonale di Lugano
di Michele Caldarelli (pubblicato nel novembre 1987 sul nr. 11 della rivista l'Arca)

A metà settembre si è dato l'avvio all'attività del nuovo Museo Cantonale d'Arte di Lugano. Sito in via Canova 10, negli spazi del complesso edilizio "ex Reali" nel centro della città, costituisce una importante iniziativa, nel campo museografico, che va a colmare una manifesta lacuna della politica culturale ticinese. Infatti, Basilea ad esempio, già nel 1670 aveva riunito le proprie collezioni collocate nel 1936 nell'attuale sede; il Kunstverein di Winterthur , fondato nel 1848 ha trovato la propria definizione nel 1916; a Losanna le collezioni del Palais des Rumine sono state raccolte a partire dal 1816; mentre Neuchàtel, per la collezione iniziata ne1 1842, ha avuto il proprio museo ne11884. Il museo di Ginevra è del 1910 e Berna, tramite la Società Artistica, ha avviato le acquisizioni dal 1813 per riunirle già nel 1849. Come osserva Manuela Rossi, direttore conservatore del nuovo istituto di Lugano, nel saggio introduttivo al catalogo dell'esposizione: "il grande fenomeno che ha caratterizzato la storia del collezionismo del XIX secolo -la formazione dei musei pubblici- sembra non aver sfiorato la nostra regione". I.a storia del Museo di Lugano inizia solo nel 1953 con la proposta del Consiglio di Stato di edificare la sede, continuando poi, come prima soluzione concreta, con la donazione della proprietà immobiliare dell'ingegnere Secondo Reali, da lui destinata, secondo volontà di lascito e successivo decreto legislativo di accettazione (1956), a museo d'arte. Varie poi sono state le vicende e gli ostacoli intervenuti che, finalmente rimossi, concessero l'avvio della ristrutturazione del nucleo edilizio (1979) concludendosi con l'apertura di questo centro voluto a "punto di riferimento del e per il Ticino in grado di sostenere, così come le altre etnie, un discorso culturale specifico in seno alla Confederazione". Organizzativamente il Museo di Lugano si articola in tre settori: il primo, provvisto di fototeca e biblioteca accessibile agli studiosi, è finalizzato alla classificazione e alla catalogazione delle opere nonché alla pubblicazione di cataloghi o studi specialistici; il secondo è invece finalizzato a conservare ed ampliare la collezione permanente di opere, che attualmente e provvisoriamente si deve avvalere di prestiti e depositi; l'ultimo settore, infine, che occupa un terzo della superficie espositiva complessiva del museo, sviluppantesi su cinque piani, è destinato alle manifestazioni temporanee quali mostre, conferenze o incontri di studio. Sono per ora previste tre mostre all'anno e, con scadenza triennale, esposizioni specificamente dedicate a presentare alcuni periodi dell'arte in Ticino. La prima di queste, in corso fino al 15 novembre, è stata incentrata sul tema "II Ticino nella pittura europea" con una rassegna di 150 opere di oltre 70 artisti coprendo un arco cronologico che va dal XVI al XX secolo. Il paesaggio -eroico, realista, divisionista, simbolico, espressionista, astratto, surreale o di attuale interpretazione interiorizzata- costituisce soggetto multiplo degli svariati ambiti espositivi. Due volumi documentano il neonato museo: il primo, edito dalla Repubblica del Canton Ticino, si riferisce alla collezione permanente e il secondo, pubblicalo dalla Electa, illustra la mostra temporanea.

Michele Caldarelli


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