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La Meravigliosa Avventura del Barone Bich

a cura di Ugo La Pietra e Patrizia Nuvolari
Aosta 1998
145 pp. 21 x 28 cm.
testi italiano/francese
ill. b/n e col.
Se con le cifre possiamo analizzare un fenomeno, i 20 milioni di penne, prodotte e vendute quotidianamente, spiegano perché "Bic" sia sinonimo di penna a sfera... Della straordinaria intuizione del barone Marcel Bich, che vide nella invenzione dell'ungherese Laslo Biro il futuro di un oggetto "universale", ci parla una mostra allestita nel Castello di Ussel a Châtillon (Aosta).dal 27 giugno al 27 settembre 1998 (trasferita poi al Museée Savoisien di Chambery dal 2 novembe 1998 al 28 febbraio 1999).In questo maniero del XIV secolo, donato dallo stesso Bich alla Regione Autonoma in memoria delle sue origini valdostane, sono stati finalmente terminati i lavori di restauro e adeguamento a polo espositivo concedendo ospitalità inaugurale all'attuale rassegna, curata da Ugo La Pietra e Patrizia Nuvolari. "La meravigliosa avventura del Barone Bich", appunto, illustra la vita di Marcel Bich, da commesso viaggiatore a industriale illuminato, e la storia della azienda che nel 1954 già annunciava l'era dei prodotti non ricaricabili a basso costo. In una sezione supplementare, a corollario e dimostrazione dell'ipotesi che la semplicità spartana dei prodotti Bic possa stimolare la creatività, hanno trovato posto gli elaborati di numerosi fotografi, designers, illustratori e artisti. Fra questi, nostri compagni di viaggio e di visita alla mostra nonché di pantagruelico pasto celebrativo a base di polenta grassa, bagnacauda e... (vi risparmio il resto)... sono stati i comaschi Paolo Barlusconi e Romeo Orsi. Il riuso di penne, accendini e rasoi "usa e getta" costituisce il leitmotiv di questa sezione benché ben differenziati nei modi e nello stile ne siano comunque risultati gli impieghi strumentali... dal disegno "fatto a Bic" di Mario Rossello o Ignazio Moncada alla tenda "antimosche" di Gigi Conti, dalla farfalla-penna di Stefano Pizzi al calendario perpetuo di Stefania Dalla Torre, dalla seggiola per "scrittore fachiro" di Alessandro Vicari alla abat-jour di rasoi di Massimo Varetto. Con attenzione specifica, è stato considerato anche il restyling dei prodotti stessi da parte di autori come Andrea Branzi e Gee Gee, Alessandro Colbertaldo o Alessandro Mendini e Prospero Rasulo che nell'intento di far "cambiare pelle" all'oggetto quotidiano propongono rasoi in pelliccia, accendini mimetici e altro ancora...

Da "Due lariani alla corte di re Bic"
di Michele Caldarelli pubblicato da
"Il Corriere" 4 luglio 1998.


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