Rachele Bianchi DISEGNI ANNI CINQUANTA |
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L'arte č una attivitą umana che vuole creare un'opera di bellezza
capace di sfidare il tempo. Ha sempre un'idea interiore. Č guidata
dall'intelletto, ma anche intrisa di poesia. Per Rachele Bianchi,
scultrice, nasce in anni lontani, da quando a Milano frequentava l'Accademia
di Brera e, seguendo le indicazioni dei suoi maestri, disegnava le
modelle nude, per studiare le loro forme e strutture, in chiave soprattutto
estetica. Quegli appunti su vecchi fogli degli anni Cinquanta, di
cui adesso viene pubblicato il secondo volume, sono la testimonianza
validissima del coinvolgimento e della ricerca dell'artista, nei confronti
del corpo. Una impalcatura non soltanto esterna, con tessuti connettivi,
ma la sua essenza oltre la materia. Quindi un organismo vivente, che
gią Leonardo da Vinci, nel suo naturalismo, aveva colto in ogni particolare.
Anche Rachele Bianchi, come l'illustre predecessore, adopera sottili
chiaroscuri, puntuali e descrittivi. Non si fa intimorire dal soggetto,
anzi lo piega ai suoi voleri. L'anatomia delle modelle di Brera le
sarą utile per le sculture future, come filoconduttore ma anche come
liberazione. Disegnare, adoperare la tecnica, per poi evadere, inventare
il proprio mondo scultoreo in totale indipendenza, significa possedere
una ricchezza di interessi non indifferente. Le leggi del corpo, nei
disegni preparatori, e poi nel bronzo e nel marmo, sono per Rachele
Bianchi governate dall'armonia, nel cui nome va avanti con rigore
assoluto. Rachele Bianchi è
nata a Milano. Dopo gli studi classici, il matrimonio e la nascita
dei due figli, si è dedicata completamente alla scultura. |