La
costruzione di un mito "Ticinesi d'Argentina: committenza e architettura 1850-1940" di Marguerite Daguerre
Archivio del Moderno
Ed. A. di Architettura |
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"La costruzione
di un mito" di Marguerite Daguerre, nella collana "Materiali" diretta
da Letizia Tedeschi e pubblicata dall'Accademia di Architettura di Mendrisio,
prende in esame la committenza architettonica che ha avuto come protagonisti
alcune famiglie ticinesi trasferitesi in Argentina nella seconda metà
dell'Ottocento. Dopo la costituzione dello Stato Federale del 1848,
la Svizzera si trovò ad affrontare una profonda crisi economica che
produsse un flusso migratorio che coinvolse, nel caso del Cantone Ticino,
da un lato il Luganese e il Malcantone e dall'altro l'Argentina, avida
di manodopera per sviluppare le proprie risorse naturali, e in particolare
l'area dove sorgerà Mendoza e la stessa Buenos Aires. Dal Ticino partì
un manipolo di fortunati "emigranti", poi reimmigrati, che contribuirono
non poco alla costruzione della capitale e della maggiori metropoli
argentine affermando oltremare un loro personale stile architettonico
e una tecnologia edilizia innovativa. Essi sono i Bernasconi, i Soldati,
i Gargantini e i Chiesa cui si possono aggiungere anche i Demarchi e
gli Avanzini. Alcuni di loro partirono dalla Svizzera già da una posizione
di forza, membri di una élite ticinese cui fu più facile imporsi
e mantere una certa leadership anche in Argentina, altri invece riuscirono
a crearsi una posizione secondo il modello nordamericano del self-made
man. Lo studio svolto da Marguerite Daguerre pone a confronto le diverse
culture architettoniche creatasi in Ticino e in Argentina e documenta
ampiamente le modificazioni economico-politico e sociali apportate da
due differenti culture. Il libro ha da un lato lo stile di uno studio
classico e dall'altro quello di un diario di cronca ma comunque rappresenta
un valido punto di partenza per una più approfondita indagine
in ambito storico, sociologico e artistico. (R.M.C.)
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