Archivio Attivo Arte Contemporanea
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Galleria Venezia Viva - San Marco 1878/a - 30124 Venezia


Giovanna Gadda

VENTI FARFALLE

dipinti, disegni e libri d’artista

a cura di Michele Caldarelli

dal 31 maggio al 20 giugno 2019 - inaugurazione venerdì 31 maggio 2019 ore 18

orari di visita: da martedì a sabato 10.00 – 12.30 / 16.00 – 19.00

Con Venti Farfalle si vuole giocare sul doppio senso del titolo per mezzo di questa mostra presentata nello spazio espositivo della Galleria Venezia Viva. Si tratta di un insieme di opere dellʼartista Giovanna Gadda, dipinti, disegni e farfalle in forma di libro, messi a colloquio simbolico e metaforico con la poetica del volo e il senso misterioso e metamorfico dellʼesistenza.
Le opere di Giovanna Gadda, come farfalle, risultano alla fine veicolo leggero di immagini, pensieri e parole che mutano in desiderio di bellezza, amore che non attende riconoscenza. Una piccola mostra, un semplice ed effimero battito d
ʼali quale preludio di venti rigeneranti.

     

È coniando il neologismo “Effetto Farfalla” che Edward Lorenz, matematico e meteorologo pioniere della Teoria del Caos, nel 1979 diede una prima risposta alla propria domanda: “Può il battito delle ali di una farfalla in Brasile scatenare un tornado in Texas?”. Va detto, per amor di precisione, che lʼimmagine della farfalla gli fu suggerita dalla forma dei diagrammi degli attrattori strani che illustravano la sua Teoria del Caos. Il doppio aspetto di imprevedibilità e imprescindibilità dei mutamenti, prodotti a catena da eventi minimi allʼinterno di un sistema complesso come lʼandamento del clima in meteorologia, ha però da allora ispirato e dato possibile concretezza a molta letteratura e immaginazione poetica. Ne è nata una sorta di teoria dei destini incrociati che, presente a dismisura nella cultura cinematografica, peraltro non può negare una propria matrice nella più antica narrazione mitologica, in quelle vicende generate e modificate dalle volubilità divine, ricche di capricci e contraddizioni in fondo molto umane. Zeus, Nettuno, il dio dei venti Eolo, e chi più ne ha più ne metta, hanno determinato il destino di naviganti illustri, da Enea a Ulisse, a Ceice, consorte di Alcyone, per citarne solo alcuni. Denominatore comune, il vento, i venti individuati nella loro direzione, intensità e periodicità grazie allʼorientamento geografico e astronomico e, connessi al campo magnetico terrestre, in tempi più recenti grazie allʼuso della bussola. Ogni vento, col proprio carattere, in ogni tempo è stato personificato e reso protagonista di vicende anche bizzarre come, nel caso traslato del racconto di Cervantes, mutuato il vento dal mulino, il possente gigante temuto e combattuto invano da Don Chisciotte sotto gli occhi esterefatti del suo scudiero Sancio Panza.
Una lotta impari, quella dell
ʼeroe che pur mai si scora o abbandona lʼillusione di condurre il proprio destino.
La farfalla, in qualità di psiche, anima, soffio, ora metafora o allegoria, ora più compiutamente simbolo della metamorfosi e fragilità dell
ʼesistenza umana, assume valore ancora più intimo nellʼinvenzione poetica, dallʼangelica e mistica visione di Dante Alighieri alla Psiche della statuaria apparentemente algida di Canova, alla “scientificità letteraria” di Guido Gozzano che scrisse sulla vita di quegli animali, che lo attraevano e lo commuovevano per il loro aspetto delicato e misterioso.

Quale omaggio a George Sand, che visse nellʼedificio che ora ospita a Venezia questa mostra, con affetto azzardiamo anche un parallelo simbolico con la particolare atmosfera onirica del suo Laura: Viaggio nel cristallo. Giovanna Gadda ormai da anni attua una pienezza espressiva significativa, porgendo alla vista dellʼosservatore una sorta di pleroma onnicomprensivo e perlopiù caratterizzato dal colore rosa, popolato di emanazioni zoomorfe, arborescenze diffuse, quasi “cristalli viventi”, vivace popolazione di una serena introspezione spirituale quanto oggettiva ed estatica osservazione della natura.
In un agilissimo gioco delle parti, in una contaminazione pervasiva delle essenze vitali, la speculazione pittorica di
Giovanna Gadda ritrova la freschezza dello sguardo infantile che osserva ora un animale domestico, ora una belva feroce, ora una pianta ornamentale per poi rivolgere lʼattenzione ad un vegetale esotico.

Michele Caldarelli



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