Con
Venti
Farfalle si
vuole giocare sul doppio senso del titolo per mezzo di questa mostra
interdisciplinare presentata presso la Biblioteca Tartarotti di
Rovereto. Si tratta di un insieme di opere dell'artista Giovanna
Gadda, dipinti disegni e farfalle in forma di libro, messi a
colloquio simbolico e metaforico con la poetica del volo, il senso
misterioso e metamorfico dell'esistenza nella tradizione letteraria
oltre che con materiali e curiosità, colti fra le pieghe della
ricerca protoscientifica.
Le
opere di Giovanna Gadda, come farfalle, risultano alla fine veicolo
leggero di immagini, pensieri e parole che mutano in desiderio di
bellezza, amore che non attende riconoscenza. Una piccola mostra, un
semplice ed effimero battito d'ali quale preludio di venti
rigeneranti.
È
coniando
il neologismo “Effetto
Farfalla”
che Edward Lorenz, matematico e meteorologo pioniere della Teoria
del Caos,
nel 1979 diede una prima risposta alla propria domanda: “Può il
battito delle ali di una farfalla in Brasile scatenare un tornado in
Texas?” va detto, per amor di preci-sione, che l'immagine della
farfalla fu suggerita dalla forma dei diagrammi degli attrattori
strani
che illustravano la sua Teoria
del Caos.
Il doppio aspetto di imprevedibilità e imprescindibilità dei
mutamenti, prodotti a catena da eventi minimi all'interno di un
sistema complesso come l'andamento del clima in meteorolo-gia, ha
però da allora ispirato e dato possibile concretezza a molta
letteratura e immaginazione poetica. Ne è nata una sorta di teoria
dei destini incrociati che, presente a dismisura nella cultura
cinematografica, peraltro non può negare una propria matrice nella
più antica narrazione mitologica, in quelle vicende generate e
modificate dalle volubilità divine, ricche di capricci e
contraddizioni in fondo molto umane. Zeus,
Nettuno, il dio dei venti Eolo, e chi più ne ha più ne metta, hanno
determinato il destino di naviganti illustri, da Enea a Ulisse, a
Ceice, consorte di Alcyone, per citarne solo alcuni. Denominatore
comune, il vento, i venti individuati nella loro dire-zione,
intensità e periodicità grazie all'orientamento geografico e
astronomico e, connessi al campo magnetico terrestre, in tempi più
recenti, grazie all'uso della bussola. Ogni vento, col proprio
carattere, in ogni tempo è stato personificato e reso protagonista
di vicende anche bizzarre come, nel caso traslato del racconto di
Cervantes, mutuato il vento dal mulino, il possente gigante temuto e
combattuto invano da Don Chisciotte sotto gli occhi esterefatti del
suo scudiero Sancio Panza. Una
lotta impari, quella dell'eroe che pur mai si scoraggia o abbandona
l'illusione di condurre il proprio destino. La
farfalla, in qualità di psiche, anima, soffio, ora metafora o
allegoria, ora più compiutamente simbolo della metamorfosi e
fragilità dell'esistenza umana, assume valore ancora più intimo
nell'invenzione poetica, dall'angelica e mistica visione di Dante
Alighieri alla Psiche della statuaria apparentemente algida di
Canova, alla “scientificità letteraria” di Guido Gozzano che
scrisse sulla
vita di quegli animali, che lo attraevano e lo commuovevano per il
loro aspetto delicato e misterioso.
In
questa mostra, con un libero e agile gioco delle parti, si pone ad
effetto una contaminazione attiva dei materiali mentre la
speculazione pittorica di Giovanna Gadda ritrova la freschezza dello
sguardo infantile che osserva ora una farfalla, ora un animale
domestico, ora una belva feroce, ora una pianta ornamentale per poi,
alla fine, rivolgere l'attenzione solo a forme e colori trascinati
dal vento della creatività.
Michele
Caldarelli - aprile 2018 |