Archivio Attivo Arte Contemporanea
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Galleria d'Arte Il Salotto via Carloni 5/c - Como - archivio storico documentativo
Giovanna Gadda
"Un'avventura in rosa - opere recenti"
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Ogni anno, a dispetto di inverni apparentemente sempre più freddi, ciclicamente le rose del mio giardino si mostrano, coronando l'attesa del loro sbocciare, e questa è per me ormai una certezza. A primavera ne assaporo con buon anticipo il primo timido dischiudersi, preludio entusiasmante della sgargiante pienezza di sempre nuove e abbondanti fioriture. Anche ora, mentre affido i miei pensieri alla scrittura, ne scruto i boccioli ancora avviluppati nel verde, oltre i vetri della mia finestra... già le vedo. Nella rêverie, da un anno con l'altro, permangono come sostanza vitale, effimere quanto eterne, elementi ciclici di una infinita quanto inesauribile ghirlanda. L'astrazione affettiva del loro essere Rose, nell'ineffabilità potente del colore e del profumo, permane nella mente come energia, sottendendone inesausta il rigenerarsi a dispetto dell'apparente caducità. Credo che anche il rosa di Giovanna Gadda soggiaccia a questa fascinazione aurorale, a questa visione dinamica... energizzante come il primo profondersi della luce del sole che, tingendosi delicatamente di vermiglio, all'alba contorna i confini della notte. Ad ogni istante il far del giorno accompagna la rotazione della terra mentre, il rosa, pervade di generose promesse un inesausto risveglio della natura assieme alle speranze dell'uomo. Ogni giorno, ogni istante per Giovanna Gadda sono carichi di positività. Lei ne è convinta assertrice e testimone declinando il rosa in infinite varianti, facendone elemento espressivo fondamentale nei suoi attuali dipinti. Come rugiada vivificante "ros" il rosa pervade le superfici delle tele accogliendo miriadi di segni, ora sparsi, ora aggregati: qui in identità fitomorfe, là zoomorfe, ma sempre immerse nel continuum ondivago di una natura inventata quanto inquieta. Ogni dipinto, sciarada simbolica, per lei è terreno di riflessione; vi trasfonde un incredibile coacervo di sensazioni derivate da esperienze quotidiane vissute, assorbite ed elaborate con spirito nutrito in egual misura di attenzione, disincanto e ingenua curiosità. Diari sublimati di vita vissuta, dunque? O meglio potremmo interpretarli come pagine di un immaginario centone naturalistico, ricordando quei testi che, alle origini delle speculazioni scientifiche, riportavano riassuntivamente nel titolo il termine "theatrum". Ciò ci ricondurrebbe anche all'idea della rappresentazione scenica, a cui si era dedicata Giovanna Gadda per una parte della sua carriera artistica, creando a questo punto un curioso cortocircuito fra la rappresen-tazione, la narrazione e la compilazione scientifica dove, all'interno di quest'ultima va a convergere una personalissima reinvenzione della dimensione antropica, a contatto e in sinergia con la natura.

Michele Caldarelli

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