Toni Ferro


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Toni Ferro Hacker tantrico

Non accettate e-mail da Toni Ferro perchè "irreparabilmente" ingraviderebbe il vostro computer! Questo potrebbe essere un allarme futuribile, lanciato in ottemperanza alla "convenienza", da rispettarsi in arte anche per via telematica. Toni Ferro artista scomodo per vocazione e scelta, risulta difficilmente categorizzabile, se non per il fatto di non esserlo, e non resta che apprezzarlo o rifuggirlo piuttosto che tentare di decodificarne l’agire deframmentandone l’esperienza artistica. Il suo anticonformismo culturale permane a tutt’oggi inossidabile, a dispetto della obsolescenza che il termine "anticonformismo" ha subito da quando, negli anni sessanta e performer convinto, si proponeva nel ruolo di artista da strada.
Qualcuno ha creduto di poter tirare il fiato, in occasione delle sue recenti nozze che si pensava avrebbero, perlomeno temporaneamente, affievolito il suo impeto creativo. Ma le previsioni non si sono avverate e i suoi sponsali si sono rivelati, "coniunctio oppositorum", motore e occasione per l’inizio di una nuova avventura. Toni ha lasciato nel cuore del mondo una e-mail ed è partito con la sua sposa alla volta del "fuoco della terra" itraprendendo il "Progetto Prometeo". Prefigurando già nel titolo la natura di questo viaggio, attorno al globo terrestre inteso come corpo vivente, ha inteso reinterpretare la tradizione ermetica occidentale e quella tantrica ma non solo...
Questo Word Art Tour, percorso già in parte secondo il ruolino di marcia, prevede sette tappe e la costruzione di un "macchina tantrica" sulle pendici di altrettanti vulcani. Il Monte Pelè in Martinica, il Monte Kilauea nalla Hawai, il Fuji Hama in Giappone e il vulcano Hagung nell’isola di Bali sono i luoghi già visitati lungo la direttrice geografica est - ovest; la direttrice sud - nord verrà percorsa prossimamente a completamento dell’impresa...
Questa opera antropo-cosmologica totale, così come Toni Ferro definisce la sua circumnavigazione del pianeta Terra, è stata concertata e va concretizzandosi come una complessa "macchina" scenica scandita e individuata in luoghi specifici da eventi fisici essenziali quanto codificati. Ad ogni "stazione" da lui vengono disposti a terra gli elementi simbolici, collocandoli nell’ambito di un rituale sacro-poetico su ogni cratere e, coniugando alchemicamente pianeti e metalli, variando di volta in volta le caratteristiche di ogni istallazione-ricettore d’energia.
Luna e argento, Marte e ferro (Toni?)... il nostro artista è veramente igneo e va esprimendo il doppio fuoco che lo avvampa e lo trae per la mente e per il cuore. ma cosa lo spinge sulla via del fuoco interiore? Il suo impegno socioculturale, che dalla guerriglia semiologica degli anni sessanta non lo abbandona, o la sua vocazione al nomadismo trasversale e transculturale? Verosimilmente dobbiamo pensare tutti e due se vogliamo riavvicinarci con lui, e secondo la sua logica di autenticità esistenziale, alle "sapienze perdute". Nell’agire di Toni Ferro, Alchimia e Tantrismo entrano in gioco come provocazione simbolica piuttosto che come citazione culturale o ritrovato credo mistico. La ricongiunzione dei saperi che propugna, presuppone non tanto il recupero trasognato di paccottiglia cultural-esotica, adeguandola al lessico della fisica moderna, quanto piuttosto la rimessa in gioco della energia creatrice proponendo, in parallelo alla magia dei viaggi virtuali, quella della corporeità più terrena, esplorando virtualmente le viscere della terra e fecondando di enegia fisica l’intelletto.

Michele Caldarelli
(testo pubblicato su D'Ars nr. 150 - marzo 1997)


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