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ETTORE SORDINI
il percorso artistico

 

 

 

 

 

 

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anni duemila 

“La sua opera è frammentata, provvisoria, esposta ad ogni sorta di corrosione. Perfetta. Va a lambire territori misteriosi. Si nutre di un'aspettativa incrollabile per cose e mondi sconosciuti e inconoscibili. Un cieco condotto per mano da un cieco. Non è nulla ma c'è qualcosa che l'attraversa. Non è nulla ma c'è dell'altro. Niente da togliere, niente da aggiungere”
(Antonio Capaccio)

 Nel 2000 si trasferisce Cagli dove rimarrà fino alla morte. Concentra la ricerca pittorica sul nuovo ciclo di opere: Marine  900, Orizzonte, Mare profondo. Le tele prodotte sono numerosissime ed apparentemente simili. Commenta a questo proposito Sordini:  “...per piantare un chiodo bisogna dare molti colpi nello stesso punto.  (01)

Nel 2002 collabora con l'Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Perugia, realizzando   con A. Capaccio, un progetto dal titolo Atlante Ragionato d'Arte Italiana che prevede una serie di mostre  realizzate nei suggestivi spazi del Cerp (Centro Espositivo Rocca Paolina) e al castello di Umbertide. L'obiettivo è mostrare gli aspetti meno conosciuti dell'arte italiana del novecento.

I testi che accompagnano le pubblicazioni sono l'occasione per un'approfondita riflessione critica sulla pittura, espressa in termini di lucida critica, ricca delle suggestioni che si ritrovano solo nelle parole di un artista quando parla di arte.

L'iniziativa si conclude nell'agosto del 2003 con una mostra antologica di Sordini. (1) (2) (3)

La fertile collaborazione con Antonio Capaccio, con cui espone nel 2003 nella Galleria A.A.M. di Roma, è riconfermata in occasione di numerose iniziative proposte e curate dallo stesso Capaccio.

Nel 2004 a Milano nella Galleria Milano, allestisce una mostra di disegni e presenta il “libro d'artista “Ettore Sordini-Tempo perso”, edita da Roberto Peccolo.

La lettura  di uno degli scritti contenuto nel volume accompagnerà le riprese del video “La bellezza non ha tempo” girato nel 2007 nell'atelier di Sordini, da A.Piccardo, a cura di A.Capaccio.

Il video é presentato nello Spazio Tadini a Milano ed a Mondovì nella Galleria Mondow.

Nello stesso anno realizza una fontana su incarico del Comune di Cagli. “La fontana sudante” è pensata come immagine forte, quasi bidimensionale in cui ripropone i colori delle “marine” a cui sta lavorando in questo periodo, esaltati da un velo d'acqua che scivolando sulle superfici rivestite di semplici mattonelle di ceramica, le impreziosisce. (4)  (5)

In questa città, piccola ma culturalmente vivace, partecipa a numerose iniziative culturali e artistiche ed espone in mostre collettive e personali curate dalla Galleria Bellosguardo.

Nel 2010 si dedica alla preparazione di due mostre, a cui attribuisce grande significato, forse consapevole che saranno le ultime.

La prima è una personale di sole opere grafiche allestita nella Galleria Peccolo di Livorno.

L'altra a Roma nella Galleria Anna D'Ascanio dal titolo “Ettore Sordini/Carlo Carrà” dove accanto alle tele di Carrà espone l'intero ciclo delle “marine 900”, “orizzonte”, “altomare”, “mare profondo”. (6)  (7)  (8)  (9) (10)

 Muore verso sera, il 27 ottobre del 2012 nell'ospedale di Fossombrone.

Anni prima aveva affermato in un intervista: “A volte penso che vivere in eterno sia una maledizione da non augurare a nessuno, altre volte credo di avere paura non tanto e solo della morte, ma del fatto che sia accompagnata dalla malattia, il malessere, il disagio, gli altri, quelli che ti guardano, quelli che non ti hanno mai visto; e al calare del sipario non si sa mai se arriverà l'applauso...perché quell'applauso comunque non lo sentirai mai”.

A qualche mese dalla morte di Ettore Sordini, si inaugura una grande mostra dedicata agli artisti del Cenobio alla Galleria Gruppo Credito Valtellinese di Milano: “Nel segno del segno, dopo l'informale”, curata da Luciano Caramel. Nel suo testo viene storicizzato e riconosciuto il ruolo originale che ebbero gli artisti del Cenobio nei primi anni '60 e la coerenza con cui dopo lo scioglimento del gruppo, ognuno ha continuato a ricercare ed operare. (11)

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