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Dalla plastica alla plastica
di: Giorgina Castiglioni
Le mie opere descrivono attraverso una sequenza di elaborazioni fotografiche il processo di recupero e riutilizzo della plastica. Riutilizzare mediante procedimenti sostenibili i materiali che costituiscono lo scarto di produzioni industriali, oppure gli oggetti deteriorati dall'uso, è un'operazione a favore della salvaguardia dell'ambiente. E' necessario recuperare per quanto possibile la materia prima e renderla utile a nuove produzioni adeguate. Tali operazioni configurano il riciclo: di oggetti, di materiali, nonché di procedimenti che ne rendano possibile la trasformazione. Trattando di materiali plastici è indispensabile conoscere le caratteristiche della materia da riciclare in relazione al grado di polimerizzazione naturale od artificiale che la contraddistingue. E' pertanto che una selezione per il riciclo dei materiali plastici viene effettuata attraverso la cernita in base al peso specifico di ogni singolo frammento; la raccolta di materiali omologhi porterà all'uso degli stessi per produzioni di oggetti con caratteristiche similari. Ad ogni categoria avente peso specifico differente verrà aggiunta una percentuale variabile di granuli non utilizzati in precedenza, al fine di arricchire se necessario il prodotto finale che avrà sicuramente caratteristiche e prestazioni differenti dal prodotto inizialmente soggetto a riciclaggio.
L'interesse per il riciclo di plastiche eterogenee mi ha portata ad accettare con entusiasmo l'invito alla visita di un'azienda ove si effettua da anni tale operazione. Ad un primo impatto ho avvertito come una sorta di antagonismo tra il verde della natura che circonda l'area destinata alla raccolta dei materiali plastici ed i materiali stessi sparpagliati in modo apparentemente casuale sul terreno; una situazione di contrasto, quasi il materiale artificiale potesse avere nel tempo il sopravvento sulla campagna circostante. Poi, ad una più attenta osservazione, ho potuto constatare come progressivamente, avvicinandomi all'area centrale ove è situata l'azienda, tali materiali siano stati classificati con ordine e meticolosità, a seconda della differente tipologia e della data di raccolta in balle. Ho potuto raggiungere con l'obiettivo fotografico famiglie di oggetti destinati ad essere utilizzati per nuove produzioni seriali mediante trattamenti di trasformazione in granuli e poi attraverso tecnologie di stampaggio ad iniezione oppure di estrusione. Mi è stato possibile capire il procedimento di riciclo dei materiali plastici eterogenei: selezione, lavaggio, triturazione, ulteriore lavaggio per selezionare i pesi specifici affini, nuova triturazione, ed infine il granulo. Dalla lavorazione del granulo si possono ottenere realizzazioni per l'industria destinate ad una produzione relativamente limitata, legata ai tempi di lavorazione ed al tipo di materiale con cui sono fabbricati gli stampi, in definitiva una tecnologia collegata alla trasformazione di quei tipi di materiali plastici.
Anche la tecnologia ci può suggerire gli impieghi delle plastiche eterogenee, la scelta di oggetti ad essa più idonei, e questo mi è sembrato il reale problema: l'avere a disposizione una risorsa e riuscire ad utilizzarla in modo appropriato. Questo fatto è in realtà legato strettamente al processo progettuale, ciò implica l'attenzione del designer alle più pertinenti caratteristiche da attribuire ad un materiale legato a tale ciclo di lavorazione, non trascurando l'analisi di tutte le fasi di lavorazione dell'elaborato: produzione, distribuzione, consumo, riciclo e poi nuovamente produzione.
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